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Forse gridare al capolavoro è esagerato, tuttavia l’opera prima di Falcones è sicuramente di ottima fattura. L’appassionante narrazione delle vicende di Arnau Estanyol, infatti, si incastra alla perfezione con una ricostruzione storica assolutamente priva di sbavature. In diversi passaggi, il vivido ritratto della Barcellona del XIV secolo pare figlia della penna di uno storico, più che della fantasia di un autore esordiente. Proprio qui sta il maggior pregio dell’opera: sfuggendo alla tentazione, oggi tanto diffusa, di presentare una rivisitazione in chiave “esoterica” del Medioevo, Falcones riesce a mescolare sapientemente storia e fantasia, ponendo l’accento su tematiche ancora “attuali” come il dialogo interreligioso, i pregiudizi, il razzismo e l’immigrazione. Non da meno sono in questo senso le riflessioni e le angosce del protagonista di fronte alla terribile prospettiva di una “guerra giusta”. Giocando con la storia, quindi, l’autore finisce per rendere universali valori come il rispetto e la tolleranza, l’onestà e, soprattutto, la pietas umana. Il tutto, sostenuto da uno stile scorrevole e a tratti incalzante, a rendere sempre vivido uno scenario dove protagonisti e “comprimari” si susseguono senza mai scadere nella sterile retorica o nel vuoto intrattenimento. Da leggere.
Si, a tratti avvincente ma non prenderò certo il seguito. Una buona lettura, in attesa di scegliere in libreria qualcosa di meglio.
Veramente un libro insulso che non può essere definito nemmeno da lontano un romanzo storico. Zeppo di caricature e luoghi comuni sul medioevo, ed allo stesso tempo con un protagonista di mentalità assolutamente moderna, la cui storia sarebbe stata impossibile nel 1300. Personaggi secondari mal caratterizzati che appaiono e scompaiono senza alcun senso. Lo sconsiglio.
mi è molto piaciuto, lo stile di scrittura lineare, le vicende che non si accavallano, Falcones da tempo ad ogni vicenda con un linguaggio limpido e chiaro, veniamo buttati nella barcellona del medioevo, bella la connotazione storica, finale per me irrealistico, perche quando si cade in mano all’inquisizione è rare poterne fuggire.