La cattedrale del mare Scarica PDF EPUB

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La cattedrale del mare

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Titolo: <strong>La cattedrale del mare</strong></br></br>
Autore: <strong>Ildefonso Falcones</strong></br></br>
Editore: <strong>TEA</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2009</strong></br></br>
EAN: <strong>9788850220342</strong></br></br>

<p><br><i>«"La cattedrale del mare" è uno di quei racconti dove la Storia diventa romanzo e il romanzo assume con forza mimetica il connotato della grande Storia.»</i> - <b>il Venerdì di Repubblica</b><br><br> Barcellona, XIV secolo. NeI cuore dell'umile quartiere della Ribera gli occhi curiosi del piccolo Arnau sono catturati dalle maestose mura di una grande chiesa in costruzione. Un incontro decisivo, poiché la storia di Santa Maria del Mar sarà il cardine delle tormentate vicende della sua esistenza. Figlio di un servo fuggiasco, nella capitale catalana Arnau trova rifugio e quella sospirata libertà che a tutt'oggi incarna lo spirito di Barcellona, all'epoca in pieno fermento: i vecchi istituti feudali sono al tramonto e mercanti e banchieri in ascesa, sempre più influenti nel determinare le sorti della città, impegnata in aspre battaglie per il controllo dei mari. Intanto l'azione, dell'Inquisizione minaccia la già non facile convivenza fra cristiani, musulmani ed ebrei... Personaggio di inusuale tempra e umanità, Arnau non esita a dedicarsi con entusiasmo al grande progetto della "cattedrale del popolo". E all'ombra di quelle torri gotiche dovrà lottare contro fame, ingiustizie e tradimenti, ataviche barriere religiose, guerre, peste, commerci ignobili e indomabili passioni, ma soprattutto per un amore che i pregiudizi del tempo vorrebbero condannare alle brume del sogno...</p>
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<strong>La cattedrale del mare</strong> è il primo romanzo scritto da Ildefonso Falcones, avvocato che esercita a Barcellona. Romanzo di ambientazione storica, trae spunto dalla <br/><strong>LA CATTEDRALE</strong> DI TRANI, REGINA DELLE CATTEDRALI DI PUGLIA. <strong>La Cattedrale</strong> di Trani, dedicata a S. Nicola Pellegrino, è la regina delle chiese di Puglia <br/>Una <strong>cattedrale</strong> è la chiesa cristiana più importante di una diocesi, di cui costituisce il centro liturgico e spirituale, e che contiene la cattedra del vescovo <br/><strong>La Cattedrale</strong> di Palermo fu costruita intorno al 1185 dall'arcivescovo Gualtiero Offamilio sull'area di un’antichissima chiesa.<br/>E’ l’antica <strong>Cattedrale</strong> di Amalfi, edificata nel IX secolo su di un più antico tempio paleocristiano, successivamente adattata al <br/>Il Museo della <strong>Cattedrale</strong> è stato creato nel 1992 per custodire sia gli arredi realizzati fin dall'alto medioevo per lo svolgimento delle solenni funzioni liturgiche <br/><strong>Cattedrale</strong> di Salerno, San Matteo, San Gregorio Magno, vescovo, diocesi
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Forse gridare al capolavoro è esagerato, tuttavia l’opera prima di Falcones è sicuramente di ottima fattura. L’appassionante narrazione delle vicende di Arnau Estanyol, infatti, si incastra alla perfezione con una ricostruzione storica assolutamente priva di sbavature. In diversi passaggi, il vivido ritratto della Barcellona del XIV secolo pare figlia della penna di uno storico, più che della fantasia di un autore esordiente. Proprio qui sta il maggior pregio dell’opera: sfuggendo alla tentazione, oggi tanto diffusa, di presentare una rivisitazione in chiave “esoterica” del Medioevo, Falcones riesce a mescolare sapientemente storia e fantasia, ponendo l’accento su tematiche ancora “attuali” come il dialogo interreligioso, i pregiudizi, il razzismo e l’immigrazione. Non da meno sono in questo senso le riflessioni e le angosce del protagonista di fronte alla terribile prospettiva di una “guerra giusta”. Giocando con la storia, quindi, l’autore finisce per rendere universali valori come il rispetto e la tolleranza, l’onestà e, soprattutto, la pietas umana. Il tutto, sostenuto da uno stile scorrevole e a tratti incalzante, a rendere sempre vivido uno scenario dove protagonisti e “comprimari” si susseguono senza mai scadere nella sterile retorica o nel vuoto intrattenimento. Da leggere.

Forse gridare al capolavoro è esagerato, tuttavia l’opera prima di Falcones è sicuramente di ottima fattura. L’appassionante narrazione delle vicende di Arnau Estanyol, infatti, si incastra alla perfezione con una ricostruzione storica assolutamente priva di sbavature. In diversi passaggi, il vivido ritratto della Barcellona del XIV secolo pare figlia della penna di uno storico, più che della fantasia di un autore esordiente. Proprio qui sta il maggior pregio dell’opera: sfuggendo alla tentazione, oggi tanto diffusa, di presentare una rivisitazione in chiave “esoterica” del Medioevo, Falcones riesce a mescolare sapientemente storia e fantasia, ponendo l’accento su tematiche ancora “attuali” come il dialogo interreligioso, i pregiudizi, il razzismo e l’immigrazione. Non da meno sono in questo senso le riflessioni e le angosce del protagonista di fronte alla terribile prospettiva di una “guerra giusta”. Giocando con la storia, quindi, l’autore finisce per rendere universali valori come il rispetto e la tolleranza, l’onestà e, soprattutto, la pietas umana. Il tutto, sostenuto da uno stile scorrevole e a tratti incalzante, a rendere sempre vivido uno scenario dove protagonisti e “comprimari” si susseguono senza mai scadere nella sterile retorica o nel vuoto intrattenimento. Da leggere.

Si, a tratti avvincente ma non prenderò certo il seguito. Una buona lettura, in attesa di scegliere in libreria qualcosa di meglio.

Veramente un libro insulso che non può essere definito nemmeno da lontano un romanzo storico. Zeppo di caricature e luoghi comuni sul medioevo, ed allo stesso tempo con un protagonista di mentalità assolutamente moderna, la cui storia sarebbe stata impossibile nel 1300. Personaggi secondari mal caratterizzati che appaiono e scompaiono senza alcun senso. Lo sconsiglio.

mi è molto piaciuto, lo stile di scrittura lineare, le vicende che non si accavallano, Falcones da tempo ad ogni vicenda con un linguaggio limpido e chiaro, veniamo buttati nella barcellona del medioevo, bella la connotazione storica, finale per me irrealistico, perche quando si cade in mano all’inquisizione è rare poterne fuggire.