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La corona del re longobardo

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Titolo: <strong>La corona del re longobardo</strong></br></br>
Autore: <strong>Marco Vozzolo</strong></br></br>
Editore: <strong>Leone</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2016</strong></br></br>
EAN: <strong>9788863933017</strong></br></br>

<p>1323. Sulla città di Pistoia, una delle ultime roccaforti guelfe, incombe il più duro degli assedi: quello dei ghibellini lucchesi e del loro condottiero, Castruccio Castracani. Nel frattempo le signorie più blasonate della città si sfidano in spietate faide: una lotta fratricida, ma utile per la sete di potere del vescovo Ildebrando, del Capitano del Popolo Ormanno De' Tedici e del suo sanguinario nipote Filippo. Sarà compito del cavaliere Ruggero da Suio, fuggito dalla Terra Santa, riunire sotto le insegne biancoverdi di un manipolo di coraggiosi, pronti a morire per ridare la libertà alla gloriosa città toscana.</p>
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E’ stato davvero piacevole e interessante aver avuto il privilegio di immergersi nel medioevo pistoiese. Via via che si scorrono le pagine di questo romanzo, pare quasi di udire i rumori, le voci, o di annusare gli odori. Spesso mi sono trovato lì, al fianco dei protagonisti, a combattere, soffrire, amare… Si tratta di un racconto stupendo, che consiglio vivamente di leggere, anche a coloro che, come me, non amano particolarmente quel periodo storico.

Si inizia tra la nebbia e la neve, con le ultime parole di un re barbaro che diventano occasione di riscatto per un frate pragmatico, figlio di un’era in cui tutto sta crollando meno che la forza tenace di vivere. Inizia tra le rovine di una chiesa e di un mondo, dove nasce una reliquia leggendaria: la corona di Radagasio. E poi si salta avanti nel tempo, incontrando Ruggero da Suio, cavaliere d’animo oltre che di mestiere. Disilluso dalle crociate, sulla via di casa si ferma a riposare a Pistoia e, per i casi della vita, finirà per legare a quel luogo il suo destino. Una città che l’autore conosce e ama e ci ha già presentato con delle descrizioni vivide e davvero totalizzanti. Pistoia è lacerata dalle lotte tra famiglie, taglieggiata dal feroce Filippo Tedici, minacciata dal Castracani. Come per farsi coraggio, le case si stringono, si uniscono, trasformando i vicoli in corridoi indiscreti, dove tutto si vede e tutto si nasconde. Dove la vita va avanti, tra miserie e amori, botteghe prospere e mendicanti, voglia di riscatto e disperazione. E’ un libro che merita il giusto tempo per essere letto, bisogna sintonizzarsi sull’epoca a cellulare spento e immergersi nelle descrizioni vivide, realistiche, precise. Le lotte per il potere, per l’amore, per l’orgoglio e per gli intrighi avverrebbero comunque, ma sono esacerbate, accese direi, proprio dalla reliquia di Radagasio di cui si narra nel prologo, forse portatrice di immensi poteri, sicuramente catalizzatore di pellegrini e ricchezze. Il romanzo avvolge, coinvolge, non ci si può staccare e non si può correre alla meta, perché il viaggio è ricco di personaggi, trame che si intersecano. Si respira l’aria densa della cittadina, si sente il freddo che punge la pelle durante le veglie. E’ un libro vivo, si sente la documentazione e la passione che ne sono alla base. Nulla è lasciato al caso, ma tutto fluisce spontaneo, tra incontri romantici e avvelenamenti, incendi dolosi e duelli vinti, esecuzio

Dal momento in cui i protagonisti si incrociano con gli altri personaggi si viene strappati dalla realtà e trascinati nella storia. E il paragone con le serie Tv del «genere» si fa inevitabile. Le battaglie sono descritte che si sta col fiato tirato e si vede che le ambientazioni sono frutto di scelte oculate. E poi c’è l’amore… Ben fatto. Ti trasporta come nulla. Il finale è fantastico.