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La cucina color zafferano si inserisce in quel filone aperto da Housseini di libri ambientati in stati del Medio oriente e impregnati di cultura araba. In questo caso si avvertono anche altri odori come quello dello zafferano o lo smog di Londra. Le due protagoniste femminili hanno vigore e spessore. Unica pecca del libro è la mancanza di suspence, ma fortunatamente si riprende nelle ultimissime pagine del libro, senza però sviscerare meglio il colpo di scena. E’un libro piacevole anche se dopo averlo terminato si ha la sensazione di aver assaporato realmente il sapore dello zafferano, ma rimane un retrogusto di amaro in bocca, come se mancasse qualcosa.
Con un inizio un po’ stentato ma un prosieguo più scorrevole, il libro ripercorre le vicende dell’iraniana Maryam, del suo doloroso passato nell’Iran ai tempi della rivoluzione, del suo altrettanto doloroso presente in Inghilterra e della sua decisione di tornare a ritrovarsi nella sua terra d’origine. La storia non è banale ed è scritta in maniera tale da coinvolgere il lettore e le descrizioni riescono a rendere abbastanza vivide le situazioni e le ambientazioni descritte. Consigliato.
Una finestra a tratti cruda, a tratti delicata, ma comunque sempre appassionata, su un mondo, una cultura, sulle tradizioni di un paese che, nel bene e nel male noi conosciamo, come più volte Maryam e i suoi parenti e amici dicono, solo per ciò che vediamo e, soprattutto, sentiamo dire dalla televisione e dai giornali. Una vicenda familiare complessa, drammatica, con un finale tuttaltro che scontato (ho letto altre recensioni di persone dotate di chiaroveggenza, almeno rispetto a me…) per la mia esperienza nella lettura di libri simili. Nel trattare l’argomento delle tradizioni, in parte ho rivisto le vicende narrate da Hosseini tra aquiloni e splendidi soli. Un’altra opera prima splendente, commovente ma non piagnona, scorrevole ma non facile. Libro da leggere.
Scorrevole ed appassionante, è una storia molto intensa in cui emerge prepotente il senso d’appartenenza alla propria terra d’origine, con i suoi colori, i suoi odori, le sue tradizioni, le sue leggende… Dopo le prime pagine introduttive non molto avvincenti, il romanzo mi ha emozionata e commossa, anche se alcune situazioni sono, a mio parere, un po’ inverosimili.