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La caduta dalla torre del Filarete di una dama di corte, getta nello scompiglio la Milano del Moro. C’è qualcosa che non quadra, nella dinamica della caduta e quando una seconda donna subisce la medesima sorte, appare chiaro a tutti che non si tratta di semplici incidenti. Il duca di Milano assegna al suo uomo di magggior intelletto, Leonardo da Vinci, il compito di’indagare sui presunti omicidi. In realtà c’è qualcosa che non quadra molto nemmeno nel dipanarsi di questo romanzo piuttosto superficiale. Al di là della stesura della trama, piuttosto sempliciotta, l’ambientazione non pare degna di un romanzo storico. Vi sono degli spunti interessanti, come la divulgazione della tecnica dell’affresco che viene ben raccontata. Tuttavia, anche se nel romanzo pare che Leonardo utilizzasse a piene mani questa tecnica, in verità non l’affrontava quasi mai. L’affresco non consente ripensamenti e non rispondeva alle esigenze di un perfezionista come l’artista di Vinci che preferiva dipingere a secco, sui muri, utilizzando altre forme di dipintura come l’encausto. Troppe inesattezze, dunque, e troppe occasioni sprecate. Gli stessi personaggi paiono un po’ troppo ingessati, con la sola eccezione del capitano della guardia, ben caratterizzato. Leonardo stesso è descritto rigidamente nel suo banale cliché di uomo straordinariamente intelligente, che diventa quasi un deduzionista alla Holmes. Panni che l’autrice gli ritaglia su misura non convincendo. Quello degli Sforza e di Leonardo è un periodo straordinario che va raccontato non solo con passione, ma anche con grande dovizia. Se della prima se ne trova una sporadica traccia, in questo libro non consigliabile, della seconda proprio no.
Un libro magnifico , scorrevole nel leggerlo. Io definisco questa scrittrice :un grande scrittrice. Ha inventato una storia basandosi su cose che sono realmente esistite come : Il grande Leonardo da Vinci (che è il pittore chè ammiro di più), del Castello Sforzesco che è a due passi da casa mia e che vado spesso a visitare. Con questa storia Diane A.S. Stuckart cerca di far capire alla gente che al cuore non si comanda . Equel tocco di mistero delle carte dei tarocchi lo ha arrichito ancora di più. Faccio ancora i miei complimenti alla srittrice , e spero ne faccia ancora , basandosi su Leonardo Da Vinci.
Bellissimooooo!!!!!!!!!!!! Già il primo mi aveva entusiasmato parecchio, ma questo l’ha superato..e di molto!!!! L’ho letto in un soffio e l’ho terminato col desiderio di trovarmi già il terzo tra le mani. Certo, come nell’episodio precedente, il giallo non è particolarmente intricato nè complesso da capire o districare, però, è ugualmente un libro molto piacevole e scorrevole. Adoro troppo il Leonardo da Vinci ideato dall’autrice e anche Dino/Delfina è un personaggio con tutti i suoi perchè. Ideale per chi vuole rilassarsi e comunque non cadere in libretti di mediocre spessore e valore. E brava Diane!!!