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La dittatura dell'inverno

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Titolo: <strong>La dittatura dell'inverno</strong></br></br>
Autore: <strong>Valeria Ancione</strong></br></br>
Editore: <strong>Mondadori</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2015</strong></br></br>
EAN: <strong>9788804647621</strong></br></br>

<p>Tu sei fatta per correre e ogni tanto fermarti a prendere fiato" dice a Nina suo marito Michele, che la conosce bene, la ama e con lei ha avuto cinque bellissimi figli e aperto una piccola catena di librerie. Nina è così, una donna che corre, come e più di tutte, tra la famiglia multicolore cui ha dato vita e la famiglia allargata dei clienti, che nella Tana di Michele, la libreria più speciale, possono anche gustare le sue crostate squisite e il suo tè profumato. Ma Nina ha freddo, perché è sopraggiunto l'inverno, con gli abiti pesanti, gli impegni a ogni ora, la negazione della luce, che induce al nascondimento, al proibito... L'inverno è una dittatura che la attanaglia, le accende il desiderio del sole sulla pelle, di una libertà dai molti ruoli che tutti si aspettano che lei interpreti senza sbavature. È così che Nina va in piscina a nuotare, solo l'acqua intorno come in uno scampolo d'estate. E lì conosce Eva: nemmeno trent'anni, un corpo vibrante, occhi affamati di felicità. Eva è coraggiosa e originale, è dolce e capisce tutto al volo. È una donna, non c'è nulla di male a diventarne amica, a vedersi nei ritagli di tempo... Fino a che un sentimento immenso, imprevisto e imprevedibile, sorge tra loro con la forza di un'onda che non si può arginare. E mentre l'inverno porta con sé molti altri turbamenti, tanti incontri che la fanno sentire viva e insieme mettono in discussione ogni equilibrio, Nina cerca di guardarsi dentro, di capire che cosa vuole davvero...</p>
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Acquista: www.librimondadori.it/libri/<strong>la-dittatura-dell-inverno</strong>-valeria-ancione#9788852059919 Facebook Page: www.facebook.com/<strong>ladittaturadellinverno</strong> <br/><strong>La dittatura dell'inverno</strong> | Valeria Ancione | «Tu sei fatta per correre e ogni tanto fermarti a prendere fiato» dice a Nina suo marito Michele, che la conosce bene <br/><strong>La dittatura dell’inverno</strong> porta il freddo e con sé il bisogno di essere amate. Questo romanzo racconta con coraggio e delicatezza l’incontro della protagonista <br/>Ebook <strong>La dittatura dell'inverno</strong> di Valeria Ancione, edizione Mondadori. Acquista e scarica subito con BookRepublic!<br/>Valeria Ancione presenta il suo libro "<strong>La dittatura dell'inverno</strong>" "Tu sei fatta per correre e ogni tanto fermarti a prendere fiato" dice a Nina suo mari<br/><strong>La dittatura dell'inverno</strong>. 1,327 likes · 3 talking about this. «Tu sei fatta per correre e ogni tanto fermarti a prendere fiato»<br/><strong>La dittatura dell'inverno</strong>, Libro di Valeria Ancione. Sconto 15% e Spedizione con corriere a solo 1 euro. Acquistalo su libreriauniversitaria.it! Pubblicato da <br/><strong>La dittatura dell'inverno</strong> è un libro di Valeria Ancione pubblicato da Mondadori nella collana Omnibus: acquista su IBS a 15.30€!<br/>Recensione del libro «<strong>La dittatura dell’inverno</strong>» di Valeria Ancione: analisi e commenti.
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Fiera dei luoghi comuni e delle banalità, il libro è gracile e malfermo sulle esili gambe di un italiano d’accatto: trattasi del classico caso di anoressia creativa. Le banalità sulla condizione femminile si susseguono con imbarazzante serialità e con la pretesa di assurgere a dogmi esistenziali. Le variegate pulsioni sessuali della protagonista, che democraticamente non fa differenza tra uomini e donne, con la coraggiosa, ammirevole e inossidabile complicità del marito, dovrebbero divenire, nella confusa mente dell’autrice, il paradigma della libertà della donna. Evidentemente scambiando la scarica adrenalinica degli amplessi (tra l’altro scritti con onanistica dissociazione), con il pieno raggiungimento della tanto decantata parità di genere. Ci chiediamo: ma quando la dittatura dell’inverno è al suo zenit ciò autorizza a una sfrenata attività sessuale, come la luna che influenza le maree? E quindi dobbiamo pensare che, con la primavera e ancor più con l’approssimarsi dell’estate, la protagonista Nina si trasformi in una vestale della casa, carnalmente a disposizione soltanto dell’ignaro marito. Insomma una sorta di castità scandita da solstizi ed equinozi. Esordio indubbiamente coraggioso, perchè infatti ci vuole coraggio a rappresentare il nulla, sommergendo il lettore con una maldestra verbosità. Peccato che alla supposta crescita della protagonista, che si sostanzia essenzialmente nel tradire il marito, non abbia corrisposto un’altrettanta evoluzione dell’autrice, che non si riprende più dal catastrofico incipit, e, se è possibile, fa ancora peggio nel dipanarsi della narrazione.

Bello, scorrevole, una lettura piacevole. La storia d’amore tra due donne così diverse, Nina ed Eva, raccontata con la giusta leggerezza, incuriosisce, ti prende e rimane sul filo fino alla sua conclusione. L’atmosfera un po’ torbida e un po’ sospesa che avvolge l’intera vicenda, il salire graduale della tensione, le mezze verità, l’esaltazione cardiopatica di dinamiche proprie di ogni relazione clandestina, la puntualità e la sfrontatezza nel non tralasciare neanche il minimo dettaglio, sono tutti elementi che fanno del romanzo una storia vera e completa. Indovinato lo scambio epistolare tra Nina e l’amico psicologo, utile a chiarire, se mai ce ne fosse stato bisogno, l’oggettiva complessità psichica della protagonista. Sorprende l’incipit, quasi liberatoria, nel suo delicato lirismo, la chiusura.

Storia superficiale, oserei dire persino inutile, quella raccontata in questo romanzo: una donna annoiata e insoddisfatta della sua vita borghese, a cui però non intende rinunciare, che vive un amore (che definirei meglio un’infatuazione) per un’altra donna, concedendosi, nel contempo, avventure da poco con altri uomini? Che cosa intenderebbe rappresentare? Un inno alla libertà femminile? Una donna/protagonista che, pur non rinunciando alla «normalità» fatta di famiglia, figli, gatti e crostate, pensa di rinnovarsi ritagliando per sé uno spazio emozionale e trasgressivo, che di scandaloso, a dire il vero, ha molto poco, nel mondo di oggi. Insomma, non si raccontano altro che banalità, che lasciano l’animo del lettore del tutto indifferente. Un romanzo in cui, attraverso l’uso di una prosa essenziale, direi persino elementare, la libertà femminile si sostanzierebbe nel concedersi storielle extraconiugali, più o meno convenzionali, attraverso cui la protagonista appagherebbe il suo ego a mezzo di reiterati complimenti sull’aspetto fisico ancora piacente, a dispetto dell’età che avanza?. Mancano del tutto connotazioni sociali, tratteggi psicologici raffinati, riflessioni esistenziali, se non quelle banali e retoriche tipiche da romanzetto d’appendice?.

E’ una storia che rimane dentro quella di Nina ed Eva, una storia che diventa di chi legge e che va al di là dell’omosessualità nella maniera unica che è propria delle storie che sanno raccontare l’amore senza curarsi delle convenzioni. La dittatura dell’inverno è un libro che conquista con il garbo di una scrittura densa, ma mai stucchevole. Non c’è supponenza, o quella sottile arroganza mista ad autocompiacimento che, a volte, guida la mano di chi desidera scrivere di sentimenti forti con la malcelata convinzione di saperne di più rispetto a chi legge. La passione delle due protagoniste e le conseguenze di quella passione che influiscono sulla vita di chi orbita loro intorno, diventano, attraverso un processo di spontanea immedesimazione, del lettore, che le vive con gli stessi palpiti, le stesse strette allo stomaco e le medesime trepidazioni. Questo è un libro che si attraversa con i sensi aguzzi e gli occhi spalancati, un libro in cui ci si può riconoscere, insieme al quale si può sognare, e, soprattutto, emozionarsi.

Libro d’esordio decisamente inutile del quale si può fare volentieri a meno. Scritto con mano incerta si perde nei meandri di storie che vorrebbero scandalizzare ma che risultano, alla fine, elucubrazioni di borghesi in perenne deficit di emozioni. Che chi gestisce librerie faccia anche crostate (è il caso della protagonista) non rende meno amara la lettura dei capitoli che si susseguono all’insegna della noia più imbarazzante. La protagonista ama una donna? Buon per lei se ha fatto finalmente outing…