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Grande fatica all’inizio perché parte in sordina. Ben presto però cambia ritmo. I personaggi vengono descritti in maniera maniacale. Il finale non è scontato ma un po’ deludente. Consigliato.
Anche in questo romanzo la George conferma la sua non comune abilità nella descrizione accurata e dettagliata dei molteplici personaggi facenti parte del contesto narrativo all’interno dell’enigma per la soluzione del delitto. Fin dall’inizio si incontrano figure con variegata e complessa personalità psicologica che vengono descritte con dovizia di particolari tutti possono essere indiziati e, quindi, colpevoli tutti potrebbero avere un giusto e valido movente per l’omicidio…poi, grazie al trascinante stile narrativo, si susseguono vari episodi che via via indirizzano per dipanare il dubbio fino alla sua conclusione e risoluzione. Non mi è apparso per nulla scontato fino a poche decine di pagine dalla fine. Continuerò a leggere i romanzi di questa acuta e poliedrica scrittrice anche per la sua caratteristica di divulgazione, ancorché superficiale, di altre discipline.
Finalmente! Dopo il lento calo degli ultimi volumi letti (piacevoli ma non appaganti), culminato con «Prima di ucciderla» (il primo 3/5 della serie) la George è tornata a scrivere un romanzo «costante». I più recenti, infatti, erano stati caratterizzati da storie intrecciate tra loro con notevoli zone «grigie». Ammetto che Lynley non sia stato caratterizzato in modo impeccabile (per l’idea che un po’ tutti i lettori si sono fatti di lui), ma questo è senz’altro un piccolo neo rispetto alla linearità della storia, che a differenza di altri non ho trovato «fin troppo elementare» bensì, appunto, lineare e coerente. Ed ecco tornare un 4/5 pieno e strameritato dalla prima all’ultima pagina.
Mi ha deluso un po’. Il finale non l’ho trovato scontato, ma la storia in se l’ho trovata un po’ noiosa. I personaggi sono ben caratterizzati, ma ho trovato un po’ dispersivo l’intreccio narrativo.