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La foiba grande

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<td align="left" style="vertical-align:top">    
Titolo: <strong>La foiba grande</strong></br></br>
Autore: <strong>Carlo Sgorlon</strong></br></br>
Editore: <strong>Mondadori</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2014</strong></br></br>
EAN: <strong>9788804649748</strong></br></br>

<p>Le drammatiche vicende dell'ex Jugoslavia richiamano alla memoria la tragedia che travolse gli italiani d'Istria durante e dopo la Seconda guerra mondiale. Una pagina oscura della storia che Carlo Sgorlon riporta alla luce narrando le vicende di Benedetto e della gente di Umizza. Un dramma umano, familiare, corale, in cui l'odio cancella l'amicizia, la paura annulla la fiducia. È l'incubo della morte nelle buie profondità delle foibe, il dramma dell'esilio forzato da una terra amatissima. Tra leggenda e verità, un omaggio forte e struggente ai morti e ai sopravvissuti di una guerra dimenticata.</p>
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Una <strong>foiba</strong> è uno dei grandi inghiottitoi (o caverne verticali, pozzi) tipici della regione carsica e dell'Istria. Le foibe non sono quindi dei particolari tipi di <br/>Nella regione istriana, <strong>grande</strong> conca chiusa, originata da doline, al fondo della quale si apre un inghiottitoio. Le <strong>foiba</strong> sono tristemente famose per i molti <br/>fòiba s. <strong>foiba</strong> [dal friulano foibe, che è il lat. fŏvea «fossa»]. – In geografia fisica, tipo di dolina  in partic., nella regione istriana, <strong>grande</strong> conca <br/>Il termine "<strong>foiba</strong>" è una corruzione dialettale del latino "fovea", che significa "fossa"  le foibe, infatti, sono voragini rocciose, a forma di imbuto rovesciato <br/><strong>La Foiba</strong> di Basovizza - Monumento nazionale. La cosiddetta "<strong>Foiba</strong> di Basovizza" è in verità un pozzo minerario, scavato all'inizio del XX secolo per intercettare <br/><strong>Foiba</strong> . Un filo d’acciaio taglia l’anima che grida pietà, sul ciglio della morte. <strong>Foiba</strong> parola che sgretola la vita. <strong>Foiba</strong> parola che inchioda alla croce,<br/>Ricordate <strong>la «foiba</strong> volante» del Friuli, l’inesistente fenditura che per mesi tenne in ostaggio ben 800 cadaveri di cui nessuno aveva notato la mancanza?<br/>L'espressione massacri delle foibe indica gli eccidi ai danni della popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia, avvenuti durante la seconda guerra <br/><strong>La Foiba</strong> di Basovizza, pozzo minerario in disuso, è una delle cavità naturali disseminate sull'altipiano del Carso triestino dove, negli anni a cavallo del 1945 <br/>Gino Paoli: i miei parenti finiti nelle foibe (tratto dal "Corriere della Sera" del 21 dicembre 2005). La vita e la storia devono essere davvero più complicate di 
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Forse 5/5 è un voto un po’ troppo alto ma il libro, dopo una partenza lentina e piatta, finisce con l’appassionare e suscitare affetto per il personaggi. Molto interessante lo sfondo relativo alle foibe ed all’odio slavo esploso nel primo dopoguerra.

Libro interessante, che mi ha svelato come si è svolta la storia dell’Istria nel 20esimo secolo(che a me piace particolarmente)… scritto forse un pò troppo semplicemente, comunque un buon libro

Più che romanzo, il libro appare la narrazione della vicenda istriana fra la fine della Grande Guerra e la seconda guerra mondiale. Lo sfondo domina sui personaggi: le nostalgie del passato imperialregio, la mitologia di una grande civiltà contadina, l’ottusa politica antislava fascista, l’incerta e plurima identità degli istriani, il nazionalismo slavo che irrompe come un’orda assassina. Una lezione di storia.

Il gramo destino delle zone di confine nella vita di personaggi ben riusciti. Un romanzo in cui competono due forze, eros (la terra d’Istria) e thanatos (la guerra): amica e madre la prima, disgregatrice e ferale la seconda. Pacatamente si profila, nel racconto, la condanna del comunismo («pestilenza artificiale») e dei nazionalismi («deliri della storia»). Una testimonianza di sofferenza che è anche un messaggio di pace, integrazione e libertà, in un testo altamente educativo che andrebbe introdotto nelle scuole.

Un profluvio di fatti e di avvenimenti di storia locale, un traboccare di personaggi che si muovono sullo sfondo delle guerre mondiali, dei nazionalismi e delle dittature. Carlo Sgorlon è uno scrittore impareggiabile, un cantore innamorato della sua terra: l’Istria. Anche se nella prima parte manca una vera e propria trama, man mano la narrazione diventa un crescendo che trasporta e incanta. Finale lieto ma anche un po’ amaro.