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Non bastano le parole per descrivere le mille emozioni che si provano nel leggere questo libro, per capire la sofferenza che si sente nel grido di aiuto di un bambino che come tanti esprime il suo dolore, ma che come pochi ha fatto della sua vita e dei suoi disagi la base per un futuro di successi… La vita può essere davvero come una gabbia di leoni, ma il segreto è saperli domare e non farsi impaurire. Se amate le grandi emozioni è il libro giusto per voi…
RISVOLTI -Il circo e le sue avventure - Tra gli autori che si sono affacciati in questi ultimi tempi alla ribalta letteraria spicca Tiziana Guggino, oggi in libreria con il romanzo La gabbia dei leoni, pubblicato dalle Edizioni Ets. Guggino, che di professione è dottore commercialista, aveva già avuto successo al Premio Europa 2004 per la narrativa poliziesca e noir al femminile con il racconto lungo Una strana coincidenza, stampato da Di Salvo editore. Il romanzo ha il pregio di appartenere al genere realistico-avventuroso, con qualche concessione al fantastico (non a caso comincia nel 2039 a New York, per poi tornare nel tempo reale), senza tanti ammiccamenti e sperimentalismi, coniugando, come segnala Daniele Luti nella sua prefazione, elementi propri della tradizione letteraria dell’Ottocento con quelli della narrativa contemporanea. Moderno è il ritmo della narrazione e complesso e ben riuscito il montaggio del plot che, come in un film, si avvale di molti piani narrativi. Qualcosa di cinematografico c’è anche nella storia, che si sposta da New York a Milano, da Brasilia a Rozzano, da Sao Domingo alla Costa Adriatica. Ispirato ad una vicenda realmente accaduta, il romanzo ci mostra anche un ambiente affascinante quanto trascurato dalla narrativa italiana: quello del circo equestre.
Ho da poco finito di leggere questo libro e non riesco a nascondere la sensazione di angoscia e nel contempo di gioia che mi sovrasta. Mi sono trovata di fronte ad una storia in cui ogni frase nasconde un colpo di scena, niente è scontato, prevedibile. Non mi soffermo, certo, a dare giudizi di natura prettamente tecnica, l’ardua «sentenza» in tal senso la lascio agli esperti del «mestiere». Mi limito a descrivere a parole, per quanto non mi è facile, le emozioni che mi ha suscitato, gioia, tristezza, angoscia, speranza, delusione. Sentimenti che ho vissuto insieme a Marco Antonio, un uomo che, a dispetto di tutto e tutti, è divenuto un «vincente». Vorrei tanto incontrare nel corso della mia vita un secondo Marco Antonio ed essere la Helen di questo romanzo. Spero tanto che questo libro possa fare il giro del mondo.
… opera sublime… la mia prima impressione su Laetitia era molto errata… Complimenti, un vero piacere… si fa per dire dal momento che dall’episodio delle scarpe da non bagnare in poi ho pianto quasi sempre toccando degli apici dolorifici insopportabili… ma se così mi ha toccato… significa che nel suo genere mi è piaciuto molto. Sotto il profilo linguistico e dell’alternarsi dei luoghi e tempi nulla da dire oltre alla grande piacevolezza che se ne ricava…