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La guerra grande. Storie di gente comune

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Titolo: <strong>La guerra grande. Storie di gente comune</strong></br></br>
Autore: <strong>Antonio Gibelli</strong></br></br>
Editore: <strong>Laterza</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2014</strong></br></br>
EAN: <strong>9788858114018</strong></br></br>

<p>Uomini che furono chiamati a far parte della grande macchina della guerra e ne conobbero la dimensione smisurata e ineluttabile. Che vissero in prima persona la ritirata di Caporetto, che patirono la fame nei campi di prigionia, che tornarono a casa talvolta menomati per sempre. Donne che si assunsero il carico del lavoro e della crescita dei bambini, che attesero i mariti, i padri, i fratelli, i figli, che soccorsero i soldati con la loro forza morale o si presero cura dei loro corpi come infermiere volontarie. Questo libro ricostruisce la storia della prima guerra mondiale attraverso le storie di persone comuni che ne furono coinvolte e travolte. Per far riemergere la trama vissuta e sofferta della guerra si affida al fiume carsico delle scritture inedite, fragili e spesso incerte, prodotte dai protagonisti a volte nel fondo di una trincea o nella baracca di un campo di concentramento, nel corso del conflitto ma anche dopo. Le lettere inviate a casa dal fronte e dalla prigionia e viceversa, i taccuini, i diari, le memorie scritte a distanza di tempo, gli album con le dediche dei malati alle infermiere danno un volto, un nome e un cognome, una storia alle speranze e alla disperazione di chi uscì vivo dal conflitto e di chi ne fu inghiottito.</p>
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Il libro è interessante, vengono pubblicate le lettere e i diari di chi partecipò alla prima guerra mondiale. Le lettere e i diari sono trascritte così com’erano, facendo riflettere su quanto potesse essere difficile per i soldati, alcuni dei quali avevano a malapena la terza elementare , mettere su carta le loro sensazioni. Questo però rende anche molto faticosa la lettura di queste lettere completamente sgrammaticate. Sinceramente ho trovato il libro un pò pesante da leggere. l’ho interrotto e ripreso più volte prima di finirlo