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La lettera a Hitler. Storia di Armin T. Wegner, combattente solitario contro i genocidi del Novecento

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Titolo: <strong>La lettera a Hitler. Storia di Armin T. Wegner, combattente solitario contro i genocidi del Novecento</strong></br></br>
Autore: <strong>Gabriele Nissim</strong></br></br>
Editore: <strong>Mondadori</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2015</strong></br></br>
EAN: <strong>9788804655206</strong></br></br>

<p>Un giorno nel 1965 Johanna, una studentessa universitaria tedesca in cerca di un'occupazione a Roma, legge sul "Messaggero" un'inserzione: "Poeta tedesco ricerca segretaria tedesca". Poco dopo essere stata assunta, il sedicente poeta le detta una lunga lettera in difesa degli ebrei che sostiene di aver scritto e spedito a Hitler nel 1933, e le chiede di inviarla a centinaia di indirizzi tedeschi, fra cui quelli di alcuni giornali. Johanna è convinta di avere di fronte un millantatore, ma dovrà ricredersi quando, tornata in Germania, si metterà a indagare sul suo datore di lavoro, ripercorrendo così passo passo la vita di Armin T. Wegner, scrittore e strenuo difensore dei diritti umani, riconosciuto dagli armeni come "giusto" per essere stato uno dei primi a denunciare il dramma del loro popolo: il genocidio del 1915-16. Quello stesso riconoscimento Armin lo aveva ricevuto nel 1967 anche in Israele, con un albero nel giardino dei giusti di Yad Vashem, proprio per la lettera al Führer e la denuncia delle leggi antisemite. Gabriele Nissim ne ha ricostruito la straordinaria vita, anche sulla base delle tante lettere custodite negli archivi di famiglia. Dopo aver servito nell'esercito tedesco, alleato dei Giovani Turchi, come ufficiale medico durante la Prima guerra mondiale - e aver assistito come testimone diretto al genocidio degli armeni (sono sue le uniche fotografie esistenti dello sterminio) -, a metà degli anni Venti Wegner diventa comunista...</p>
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Bibliografia. <strong>La lettera a Hitler. Storia di Armin T. Wegner, combattente solitario contro i genocidi del Novecento</strong>, di Gabriele Nissim, Mondadori, Milano 2015, ISBN <br/>Il genocidio armeno causò circa 1,5 milioni di morti. Le fonti turche tendono a minimizzare la cifra. Secondo il Patriarcato armeno di Costantinopoli, nel 1914 gli <br/>Tempi vi invita a visitare al Memoriale della Shoah a Milano la mostra fotografica “Metz Yeghern” sul genocidio armeno. La mostra rimarrà aperta al pubblico dal <br/>24/04/2017 · La mostra rimarrà aperta al pubblico dal 27 aprile al 24 maggio. Il prossimo numero del settimanale Tempi dedicherà ampio spazio all’evento Tempi vi 
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Non vorrei sbagliarmi, ma ho l’impressione che Giuseppe Fisicaro che ha commentato il libro di Gabriele Nissim sia uno di quelli che sostiene ancora l’ingresso della Turchia nell’UE. Comunque sia, al di là del suo giudizio pro-Turchia, mi preme evidenziare che non si possa negare il genocidio degli armeni. Altrimenti, sarebbe come negare la Shoah degli ebrei ad opera dei tedeschi! E questo mi pare, francamente, inaccettabile. La responsabilità dei turchi è evidente, alla pari del destino dei curdi oggi. Anche se la Turchia tuttora non detiene armi chimiche, le ha utilizzate nel 1937 non solo contro gli armeni ma anche contro i curdi del Pkk (il Partito dei lavoratori curdi, di Abdullah Öcalan, d’ispirazione marxista-leninista, che nel 1984 iniziò la lotta armata contro il governo di Ankara e che figura ancora nella lista americana delle organizzazioni terroristiche per aver causato la morte di 30mila persone per mezzo del terrorismo) dopo aver chiuso le sue spinte espansionistiche del periodo imperialista ottomano nel 1925. Il trattato di Sèvres dopo la Prima guerra mondiale intendeva dividere i territori turchi non solo tra armeni e curdi, ma anche tra inglesi, francesi, italiani e greci. Ma per volontà di Atatürk non è mai stato realizzato. Per questo, il libro «La lettera a Hitler. Storia di Armin T. Wegner, combattente solitario contro i genocidi del Novecento» di Gabriele Nissim deve far riflettere molto su un capitolo della Storia del ‘900 da molti ancora non compresa a fondo e che risulta carente nei suoi dettagli basilari anche sui testi scolastici.

Ho letto «La lettera a Hitler.Storia di Armin T. Wegner,combattente solitario contro i genocidi del Novecento» scritto da Gabriele Nissim sul Metz Yeghérn «Il Grande Male». Secondo la legge, il genocidio è un crimine, e ancor peggio è un crimine contro l’umanità! In base alla Convenzione dell’ONU sul genocidio, sono i tribunali competenti e non i singoli individui a giudicare se un reato possa essere definito tale. A tal proposito racconto un episodio realmente accaduto,quindi facilmente verificabile,della storia. Gli inglesi che portarono a Malta-per giudicarle-144 persone di nazionalità turca arrestate alla fine della Prima guerra mondiale con l’accusa di aver massacrato gli armeni,non riuscirono a trovare neppure una prova relativa al reato di genocidio, sebbene tutti gli archivi dell’Impero ottomano, territorio occupato dagli stessi inglesi, fossero nelle loro mani. Nulla fu trovato neanche negli archivi americani. In tribunale, per quanto possa apparire strano,gli inglesi non utilizzarono il «Blue Book»del 1916 (trattasi della pubblicazione dell’Ufficio inglese per la propaganda di guerra) che da alcuni ambienti è indicato come il più importante documento del genocidio (A.J Tonybee-James Bryce). Di conseguenza, tutti i 144 «esuli di Malta» furono liberati. Se neanche un tribunale istituito ad hoc nel 1922, 7 anni dopo i fatti, e in possesso di tutta la documentazione necessaria, riuscì a determinare che il crimine di genocidio fosse stato realmente compiuto, come si può a distanza di un intero secolo giudicare come fà Nissim raccontandoci nella biografia di Armin T. Wegner la popolazione turca come responsabile di genocidio? Per giunta si accusano i turchi di «negazionismo

Finalmente!! A cento anni dal Medz Yeghern «il grande crimine