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La mafia non ha vinto. Il labirinto della trattativa

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Titolo: <strong>La mafia non ha vinto. Il labirinto della trattativa</strong></br></br>
Autore: <strong>Giovanni Fiandaca,Salvatore Lupo</strong></br></br>
Editore: <strong>Laterza</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2014</strong></br></br>
EAN: <strong>9788858110461</strong></br></br>

<p>Se la trattativa fosse un reato, se lo Stato avesse ceduto, se la mafia avesse tratto benefici, allora le istituzioni sarebbero colpevoli. Ma non è così. Giovanni Fiandaca e Salvatore Lupo sostengono una tesi sorprendente: l'impianto accusatorio del pool di magistrati di Palermo non regge, i comportamenti di cui all'accusa non sono reato e Cosa Nostra non è stata salvata. Perché dunque si è scelto di celebrare questo processo? Perché gli italiani hanno bisogno di pensare che la mafia abbia vinto (e debba sempre vincere)? Uno sguardo nuovo su un processo ricco di ambiguità, di coni d'ombra, di nodi tecnici da sciogliere, nel quale si fondono e si confondono tre piani: giudiziario, storico-politico, etico.</p>
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Antonio Ingroia (Palermo, 31 marzo 1959) è un avvocato, giornalista, ex magistrato e politico italiano. Dopo aver inizialmente frequentato l'università a Parma, si <br/>“l a banca non da’ nulla. L a creazione monetaria dipende da quando il prenditore, il mutuatario eccvia via paga le rate del suo debito. Cioè , la banca si <br/>29 maggio -217. La notizia del giorno. A Cannes palma d’oro al film “The Square”. La palma d’oro del 70° Festival di Cannes è andata al provocatorio film <br/>Etimologia del termine. La parola italiana libro deriva dal latino liber. Il vocabolo originariamente significava anche "corteccia", ma visto che era un materiale <br/>Sito internet de la Voce di Fiore, testata giornalistica mensile.  "Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,<br/>Sollievo tra le persone più sensibili. Almeno a Tel Aviv, i botti di Capodanno hanno risparmiato cani, gatti e coniglietti., Il Foglio 2/1/2016 (Andrea Marcenaro, Il <br/>Da qualche anno siamo sotto una dittatura dove la Merkel, Junker e Draghi decidono chi, dove quando e quanto. Da 5 anni non abbiamo un presidente del consiglio eletto <br/>Nel centenario della nascita di Indro Montanelli, al grande giornalista e scrittore sono state attribuite le qualifiche più contraddittorie, compresa quella di <br/>Come ogni anno il 22 maggio si è rinnovata l’emozione per la festa in onore di Santa Rita, l’umile donna di Roccaporena, colei che è stata moglie e madre, che <br/>21/02/2017 · Ascolti Tv di ieri – lunedì 20 febbraio 2017 – Prime Time. Su Rai1 la fiction I Fantasmi di Portopalo <strong>ha</strong> conquistato 6.454.000 spettatori pari al 24.6 
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Il libro è articolato in 2 parti, lo sguardo dello storico ( S.Lupo ) e quello del giurista ( G.Fiandaca ) più un Appendice finale. L’ho trovato molto molto interessante, un’altra chiave di lettura di questo periodo buio della nostra storia. Lo considero ultra politicamente-scorretto, è normale che sia stato molto criticato, ma pone dei dubbi ( storici e giuridici ) che fanno riflettere. Sottolinea incongruenze, a cominciare dal fatto che il processo di Palermo non sta in piedi nè sul piano giuridico nè storico-politico, dal «reato di trattativa» che non esiste, fino ad arrivare alla lotta fra poteri che si è instaurata nel biennio 92-93, criticando molto la magistratura (vedi Ingroia poi entrato in politica). Ho trovato interessante anche la critica ai mass-media, pare che ormai ci sia la caccia allo scoop a detta degli Autori, criticando la «giustizia delle emozioni» sottolineando che ci si trova di fronte ad una situazione di partigianeria (anche dei paladini antimafia) nel quale ogni assoluzione/archiviazione è data dai «nemici del male» (massoneria servizi segreti politici collusi ecc.) senza appellarsi a valori fondamentali dello Stato di diritto (garantismo penale) e in cui l’informazione appunto gioca ad attrarre più spettatori possibili, giocando all’audience strumentalizzando notizie di fronte a tante inesattezze. Sicuramente comunque la parte che ha fatto più scalpore e il cosiddetto «stato di necessità»(«Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona…») in cui i 2 Autori diciamo che giustificano la trattiva per interesse nazionale. Comunque la si pensi è da leggere e riflettere, insieme alla lettura di altri libri che tra l’altro vengono anche citati spesso con accezione negativa («Io so» di Antonio Ingroia..e io aggiungo altri di Travaglio). Forse la verità non la sapremo mai…chi lo sa, staremo a vedere.