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Il Conto delle Minne a mio avviso resta il suo capolavoro.
In questo romanzo, Torregrossa ripropone le sue tematiche preferite: la donna, la sua forza, la sua sensualità. La trama è interessante ma, a mio parere, ci si dilunga troppo nelle descrizioni ambientali e il finale, come ha notato un’ altra lettrice, è prevedibile e scontato. Non credo sia il romanzo migliore dell’autrice.
A mio parere è il migliore romanzo di questa scrittrice e senz’altro uno dei libri che mi ha maggiormente appassionato negli ultimi tempi. La narrazione è intensa e tratteggia con ricchezza di sfumature i personaggi e l’ambiente palermitano dagli anni ‘40 al dopoguerra. Campeggia su tutto la protagonista, Genziana, di cui seguiamo la lenta evoluzione dall’età infantile alle insicurezze e ai dubbi dell’adolescenza quando resta orfana e in balia di un destino incerto fino al raggiungimento della consapevolezza che la porta ad assumersi le proprie responsabilità e a diventare padrona della propria vita. Ma anche gli altri personaggi sono vivamente descritti: in primo luogo i genitori sempre presenti come punto di riferimento e guida anche dopo la loro morte, l’operaio che prende in mano le redini dell’azienda familiare, la giovane domestica e infine le stesse figure minori che spesso conferiscono alla vicenda una sorta di coralità tanto che nell’ultima pagina la protagonista definisce la torrefazione «crocevia di esistenze». Colpisce di questo romanzo la prosa ampia e ricca , curata nei dettagli e sovente incline ad adottare un lessico popolare e dialettale che rende ancora più realistica la storia, senza lesinare gli aspetti più crudi legati alla povertà di mezzi ma anche di affetti di alcuni personaggi. Tutto vi è descritto con grande sensibilità, umanità e commossa partecipazione, peraltro scevra da qualsiasi sentimentalismo o sdolcinatura. Un romanzo che si legge con foga, ma che alla fina spiace di averlo già finito!
In questo suo ultimo libro l’autrice conferma la sua dote di narratrice unica: i personaggi sono vivi, Palermo odora attraverso le pagine del libro e il caffè, così importante per la protagonista, sparge il suo aroma e la sua forza. Ma qui si celebra soprattutto la forza delle donne,la protagonista, crescendo, matura non solo nella sfera dei sentimenti, ma soprattutto nel suo agire in quanto donna e con la sua forza rappresenta a testa alta le donne che non si arrendono e non si piegano. Bellissimo poi il personaggio di Lalla, altra donna speciale.Lo consiglio vivamente, e non solo alle donne.