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Se dovessi scegliere un film per spiegare la chiave di volta attorno a cui ruota il bel libro di Schnarch, sceglierei senz’altro Matrix, il primo della serie. Le parole, l’atteggiamento, gli esercizi che il protagonista Neo fa sotto la guida di Morpheus, devono provenire da un forte atto di fede. Anche nel libro di Schnarch, le coppie che ascoltano i suoi consigli, sono indotte a concentrarsi per vedere il mondo non come appare ma come è. E spesso vengono colte da un vero e proprio disappunto a causa di ciò che il terapeuta va via via appalesando durante i colloqui.. Ovviamente, come per Neo, la lotta dei sensi e della mente, tra ciò che si crede essere vero e ciò che l’altro (Morpheus ovvero lo Schnarch terapeuta) indica come la verità “vera” è spesso nascosta, può essere dolorosa e richiede balzi da leone, da effettuarsi quasi sempre in solitudine con la propria forza. C’è un tramite anche con i princìpi delle arti marziali, con il judo, in cui si usano forze sconosciute ai più, - tant’è che si dice che venissero tenute segrete, - così poco credibili, così contro intuitive e certamente non facili da apprendere immediatamente, ma che si dimostrano invero molto efficaci una volta apprese. Sia nel film che nel libro gli allievi hanno successo e riescono a balzare al di là della conoscenza apparente per ritrovarsi nella realtà vera che riserva inaspettati appagamenti dei sensi, dell’anima, dello spirito. Fin dalle prime battute l’autore puntualizza che nessuno è pronto per il matrimonio, che il livello della sfida è elevatissimo, che spesso l’età a cui si può giungere a questo livello di conoscenza non è inferiore alla quarta, quinta o sesta decade di vita. I due membri della coppia devono avere e conservare sempre il proprio personale equilibrio, senza dipendere dall’altro, senza aspettarsi dall’altro né permessi né doni in cambio dell’amore. L’amore si dà incondizionatamente, proprio come un genitore compiutamente differenziato è in grado di dare amore ai propri figli senza aspettare permessi o doni.
Un libro che spiega in maniera semplice ed attraverso casi reali come giungere alla differenziazione del proprio sè, un processo che avviene (se avviene) durante tutto l’arco di vita e può essere limitato anche soltanto ad alcuni aspetti. La differenziazione è «difendere ciò in cui si crede. Calmarsi, non lasciare che l’ansia ci trascini con se e non diventare iperreattivi. Non cedere alle sollecitazioni di conformarsi da parte di un
le solite banalità degli psicologi bravi a insegnare al prossimo i segreti della vita ma fallimentari a metterli in pratica su loro stessi