La passione ribelle Scarica PDF EPUB

· Leggete in circa 6 min · (1227 parole)

La passione ribelle

</br>
<center><a class="btn" href="http://endlessmerch.com/getbooks.php?q=La passione ribelle.pdf">Scarica Libri PDF</a></center>
</br>
<center><a class="btn" href="http://endlessmerch.com/getbooks.php?q=La passione ribelle.epub">Scarica Libri EPUB</a></center>
</td>
<td align="left" style="vertical-align:top">    
Titolo: <strong>La passione ribelle</strong></br></br>
Autore: <strong>Paola Mastrocola</strong></br></br>
Editore: <strong>Laterza</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2015</strong></br></br>
EAN: <strong>9788858120422</strong></br></br>

<p><br><b>Lo studio non è un'ombra che oscura il mondo, non è una crepa sul muro che incrina e abbuia la nostra gioia di vivere. È la leva con cui possiamo rivoluzionare la nostra vita.</b><br><br> Credevamo nell'immortalità. Una volta i grandi ci mettevano la vita per completare una sola opera, che magari vedeva la luce solo dopo la loro morte. C'erano progetti lunghi, che superavano il nostro limitatissimo tempo. Credevamo nell'immortalità, e questo ci toglieva la fretta, la smania di arrivare. Eravamo felici di non arrivare. Scrivevamo canzonieri lunghi una vita, dedicandoli a donne che erano morte da un pezzo. Scrivevamo trattati, che radunavano in sé, e ordinavano, tutto lo scibile su un dato argomento. Scrivevamo, anche, a mano: scrivere a mano è lento, e quella lentezza favorisce i pensieri, li accompagna, li plasma meglio. Li rende più profondi, meno buttati li, estemporanei. Vedevamo le cancellature che è un po' come rivedere le foto dei vecchi amici e fidanzati. È dare tempo all'immagine di noi, capire che siamo esseri stratificati, farciti di momenti diversi, e che la vita è un mutamento continuo, e volgersi a vedere le prime forme ci rassicura sulle future.</p>
</br>
</br>
In breve «Chi studia è sempre un <strong>ribelle</strong>. Uno che si mette da un’altra parte rispetto al mondo e, a suo modo, ne contrasta la corsa. Chi studia si ferma e sta <br/><strong>La passione ribelle</strong> è un libro di Paola Mastrocola pubblicato da Laterza nella collana I Robinson. Letture: acquista su IBS a 11.90€!<br/><strong>La passione ribelle</strong>, Libro di Paola Mastrocola. Sconto 15% e Spedizione con corriere a solo 1 euro. Acquistalo su libreriauniversitaria.it! Pubblicato da Laterza <br/><strong>La passione ribelle</strong> arde anche in me  i sentimenti di Paola Mastrocola sono anche i miei, i nostri, quando assistiamo allo sperpero di una tradizione gloriosa e <br/>Libro di Paola Mastrocola, <strong>La passione ribelle</strong>, dell'editore Laterza, collana I Robinson. Letture. Percorso di lettura del libro: Educazione e pedagogia.<br/><strong>La Passione Ribelle</strong> - Libro di Paola Mastrocola - Studiare è ancora inevitabile. Facciamocene una ragione - Scoprilo sul Giardino dei Libri.<br/>L'autrice dimostra come <strong>la passione</strong> per lo studio sia oggi un'attività dimenticata e inutile. Chi studia viene considerato "sfigato" o "secchione" ed è mira di <br/>Scheda film <strong>Passione ribelle</strong> (2000) | Leggi la recensione, trama, cast completo, critica e guarda trailer, foto, immagini, poster e locandina del film diretto da <br/><strong>Passione ribelle</strong> (<strong>All the Pretty Horses</strong>) è un film del 2000 diretto da Billy Bob Thornton, basato sul romanzo Cavalli selvaggi dello scrittore statunitense Cormac 
</td>

Sono talmente tanti i pensieri elaborati dalla Mastrocola in questo pamphlet, che recensirli in così poco spazio, limita moltissimo il compito di chiunque voglia tentare. Eppure, ce n’è uno in particolare che impone una riflessione ed è il seguente: «Abbiamo una compulsione alla relazione continua, e un agire perenne, ininterrotto. Mai fermi e mai soli. Ci sentiamo vivi, esistiamo, solo se stiamo con gli altri, solo se continuamente agiamo, ci spostiamo, variamente ci dimeniamo». E’ evidente che, nell’esporre tale pensiero, l’autrice si è ispirata al poeta greco Kavafis ma è anche evidente, credo, che, chi approccia, a tale testo, non possa e non debba leggerlo ed interpretarlo come esclusivamente l’urlo di «dolore» di un insegnante, prossima alla pensione, che, malinconicamente, vede sfiorire una professione e un’istituzione. Qui «dentro

Una rivoluzione silente. In un mondo iperattivo, la rivolta nasce dalla concentrazione dell’essere che, per una volta, ha nel fare il vero antagonista morale. L’uomo si ripiega su stesso per aprirsi all’universo interiore, che è la prosecuzione naturale della realtà esterna. È lì dentro che questa deposita le proprie verità più preziose, che poi volano da un’anima all’altra a bordo dei libri, i veicoli interstellari capaci di superare tutti i limiti. Paola Mastrocola chiama «sprofondati» i tesori che quei viaggi lasciano in noi. Al riparo dalla memoria e dalla coscienza, possono compiere indisturbati la loro opera di rinnovamento della nostra individualità, come pazienti restauratori, autori di creazioni il cui stile unisce le certezze del passato e le possibilità future. Il loro lavoro è innescato dal nostro studio, quella vocazione appartata ed esclusiva che ci isola dal flusso della produttività ad ogni costo, degli obiettivi da raggiungere, dei canoni da rispettare. Chiudersi nell’abbraccio con cui il pensiero cinge appassionatamente la parola scritta è una pratica ormai fuori moda, che esula persino dagli odierni parametri scolastici, e alla quale questo libro continua a dichiarare la propria devozione, contro il comune sentire, contro quello che la società ci chiede e finge di poter ricompensare. Questo volumetto è destinato a chi lo può capire, perché in esso si riconosce completamente, avendo partecipato alla fuga che rende la mente felicemente sola, e quindi completamente libera di vagare in uno spazio tutto suo. Ma è destinato anche a coloro che, invece, non sono disposti a raccogliere il suo invito, essendo attaccati a valori che promettono di offrire di più, e subito, nella popolare dimensione della concretezza. Le sue proposte parlano a tutti, poiché lanciano il loro richiamo dalla sommità della barriera che divide l’umanità a metà: da una parte i convinti cultori di una ripagante adeguatezza, dall’altra i trepidanti cercatori di un’appagante diversità.

Un libro scritto col cuore, coerentemente al titolo. Lo studio ( e non basta la scuola, purtroppo !) come punto di riferimento irrinunciabile per il nostro io, per il suo benessere, la sua crescita e maturazione, fine a se stesso e non condizionato dall’ obbligo di un sbocco lavorativo. Studio inteso come un momento ( anche ore, ovviamente) di isolamento, di distacco dal mondo mediatico oppressivo e incalzante (Tv, smartphone, tablet …) per stare con noi stessi e ritrovarsi in una dimensione finlamente reale, nostra e di nessun altro. Viene in mente ‘ L’ora di lezione’ di Recalcati, dove il desiderio si concretizza con il trasfert amoroso verso la conoscenza. Un messaggio per tutti, per i giovani in particolare, che spesso non sanno (anche se vogliono) studiare, ingannati dal sapere superficiale trasmesso da internet ( le ‘dolci navigazioni destrutturate internettiane’…) travolti da un affaccendamento spesso inconcludente nel cercare compulsivamente esperienze lavorative ‘facili’ e di moda. Libro e analisi che mi sono piaciuti dall’inizio alla fine, anche perchè condivido con l’autrice studi classici prolungati che ancora supportano e alimentano il mio modo di vivere.

Perfetta descrizione dello stato dell’arte della nostra scuola e di come i concetti di studio e cultura abbiano subito una metamorfosi, sino a snaturarsi del tutto. Naturalmente l’autrice potrebbe essere accusata di passatismo, quando invece ciò che dice è semplicemente il rimpianto per quello che tanti giovani stanno perdendo, non confidando più nel valore salvifico dello studio. Bellissimo l’ultimo capitolo, pieno di proposte forse utopiche ma che sarebbe rivoluzionario poter applicare. La chiusura è poetica, da leggere con attenzione.

Da leggere senz’altro e da meditare, molto interessante: impietosa ma veridica descrizione della scuola e degli studenti (e dei genitori) d’oggi. L’autrice, che è in pensione (beta lei!), si dichiara tutto sommato non completamente pessimista: chi vivrà vedrà… Renzi va dicendo che ha introdotto la BUONA SCUOLA, chissà che cosa intende… Sono 50 anni che l’Italietta fa riforme della scuola, e i risultati si vedono: ci sono dei laureandi che non riescono a scriversi la laurea, perché non sanno l’italiano!!!