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La descrizione letta su varie librerie on line mi ha tratto in inganno e per buona parte del libro mi sono aspettata colpi di scena, misteri svelati, segreti e bugie portati a galla. Ma non è questo il genere cui ascrivere il romanzo di Monika Peetz. Quindi ho iniziato ad apprezzare il libro solo tardi, quando avevo già superato la metà del romanzo, lamentandomi più volte della sua lentezza. In qualche occasione ho meditato di piantar lì la lettura. In effetti non accade granché per gran parte del libro, tuttavia una volta capito che si trattava di un racconto di amicizia e di crescita interiore delle protagoniste che durante il pellegrinaggio a Lourdes scoprono tantissimo su loro stesse, sulle decisioni prese nellavita, sulla possibilità di cambiare il proprio futuro anche io ho cambiato prospettiva. Il colpo di scena poi c’è ed arriva a due terzi del libro, ed è veramente un brusco cambiamento di rotta, insomma mi è piaciuto perché non è stato per niente prevedibile. Peròmi sono anche un po’ irritata con judith, che insomma dopo aver compatito per la sua perdita, asciugato le sue lacrime di povera ed indifesa vedova forse buggerata dal marito subisce un tale voltafaccia che anche io come le sue amiche mi sono sentita tradita. Ultimo appunto da fare all’autrice: le amiche del martedì sono cinque ma le storie che ci vengono raccontate sono solo quattro. perché Estelle ha così poco spazio? perché per lei il pellegrinaggio non ha signifcato né insegnato nulla?
Lento, scontato e noioso… non suscita mai alcuna emozione… persino nella parte in cui tra le amiche viene rivelato il segreto che una di loro si porta dentro,appare molto appiattito…
Storia toccante se non altro per il grande valore dell’amicizia!!! Peccato che a tratti l’ho trovato molto lento!!! Commovente il finale!!! B.
Buon libro in cui le apparenze vengono superate e i rapporti di amicizia rinsaldati anche dalle piu’ intemperanti difficolta’.