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Un libro meraviglioso, che non so come qualcuno abbiaa potuto definire prolisso. Non è uno stile di scrittura comune, non è la descrizione «giornalistica» della dittatura, non è una storia raccontata come un c’era una volta: la scrittura dell De Robertis nasce dall’anima di Perla e si interseca con i tempi interiori, con il flusso della coscienza, e non è mai banale, mai superficiale, mai lenta. L’ho letto tutto d’un fiato e non mi ha mai stancato, è una scrittura così vera e sincera… L’uomo fradicio nella stanza non è ovviamente reale, è un abitante dell’inconscio, di quell’indicibile che perla percepiva in sé ma non poteva razionalmente esprimere, se non quando la verità diventa oggettiva… e l’uomo ovviamente sparisce quando la verità diventa riconosciuta e reale. Chi si aspettava una semplice cronaca di fatti penso non abbia potuto capire lo stile in cui il libro è stato scritto, poiché non è di primo acchito un testo facile da affrontare per come è scritto. Bellissimo, per conto mio merita pieni voti, mi ha commossa e toccata nel cuore.
Un libro a metà tra il sogno e il surreale, brava l’autrice che con uno stratagemma inusuale, l’arrivo di uno sconosciuto in casa di una bella ragazza, introduce un argomento forte come quello dei desaparecidos argentini, trattato con dovizia di particolari e con trasporto emotivo. 2002:Perla la protagonista del romanzo è una ragazza argentina studentessa di psicologia, di famiglia agiata, carina e corteggiata, appena uscita da una love story con un ragazzo più grande di lei, Gabriel. Una sera Perla nel suo appartamento sente degli strani rumori e la porta di casa che si apre, lei si precipita in cucina e trova sul pavimento un uomo nudo che emana un forte odore di alghe e di pesce marcio. Comincia così questo romanzo, in fondo l’uomo nudo non è altro che la rappresentazione in carne e ossa di tutte le paure, i sospetti, le angosce, i misteri e le supposizioni che Perla fino a quel momento ha avuto nel suo inconscio e nel suo animo , ma che non aveva mai esternato. Inizia un dialogo fitto tra Perla e lo sconosciuto che permetterà a Perla di rivivere tante sensazioni ed emozioni del suo passato, ma soprattutto come dicevo nell’introduzione, verranno a galla pagine tristi della storia argentina relative al periodo della dittatura di Videla. Da segnalare innanzitutto il fatto che il padre di Perla è un generale della Marina argentina in pensione, molto toccanti anche le pagine in cui si narra dell’amicizia in età adolescenziale tra Perla e la sua amica del cuore Romina straziante il ricordo di quest’ultima, con la mamma «desaparecida
Libro molto emozionante e struggente che focalizza l’attenzione su di un dramma storico dell’Argentina da molti ancora poco conosciuto. Scritto in maniera eccellente, che da alcuni potrebbe essere ritenuta prolissa, ma che in realtà non fa che riconfermare il grande talento della scrittrice in veste di «psicologa degli animi umani».
Non sono riuscita a finire il libro. Mi aspettavo uno stile scorrevole vista la pensantezza del tema, al contrario mi sono imbattuta in uno stile eccessivamente prolisso che ha finito per rendere il libro privo di spazi utili al lettore per elaborare la storia e innamorarsene.