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Sono stata attratta alla lettura di questo libro dalla trama e dalle recensioni, e non mi hanno deluso. Il libro è ben scritto e molto coinvolgente, ed il messaggio che viene trasmesso è davvero importante per me. La forza delle donne è impareggiabile, e se imparassimo ad essere più unite nessuno ci può fermare. Veniamo ora al libro, perché è davvero succoso. La protagonista è Elettra, una donna che ha dovuto abbandonare tutti i suoi sogni per aiutare la madre in pasticceria. Ma la cucina non è mai stata la sua passione, e quando la madre si ammala inevitabilmente la pasticceria fallisce. La madre, Edda, non ha mai voluto parlare ad Elettra ne del suo passato e tantomeno del padre, e per questo la ragazza decide di fare un viaggio per scoprire il passato della madre. Edda è devota a Santa Elisabetta d’Ungheria, la protettrice dei panettieri, ed Elettra parte per la sperduta isola del Titano, un piccolo pezzo di terra nel Mediterraneo dove la Santa è venerata e dove sembra che Edda abbia vissuto. Il primo impatto di questo paese non è affatto roseo. Qui infatti si vive di pesca e poco altro, e le donne non hanno nessun potere decisionale nella vita della comunità. Qui incontrerà molte donne vestite completamente di nero, rinnegate dalla società. Sono tutte vedove, perché nel paese la donna non ha scopo se sopravvive al marito, e visto che è un paese di pescatori, ci sono buone possibilità che il mare porti via gli uomini prematuramente. In paese Elettra farà subito la conoscenza di Lea, cresciuta dalle suore del monastero dove c’è la statua della Santa, e visto che le monache non ci sono più, Lea ha acquistato il monastero e da ospitalità alle vedove del paese, anche se non sono affatto viste di buon occhio perché a differenza delle altre donne sole, loro non accettano di smettere di vivere e di rendersi invisibili agli occhi della società. Qui Elettra incontra Dominique e Nicole, due giovani vedove…
un bel libro che mi ha appassionato da subito. risvolti inaspettati. descrizione di luoghi e sentimenti molto coinvolgenti. bisogna sempre provare nella vita, non si sa mai cosa si può raggiungere…
Bella lettura! Le descrizioni dei paesaggi, dell’isola, il mare, sono la parte migliore del libro che reggono la storia a volte un tantino tirata. Ho trovato il finale troppo sbrigativo, ma nell’insieme sono rimasta colpita da questa giovane autrice.
Libro ben scritto, i personaggi sono caratterizzati in maniera impeccabile proprio perché restino nel cuore, molto accattivanti le descrizione dei luoghi, per la trama invece sono rimasta un tantino delusa non è proprio quello che mi aspettavo, un pochino più di originalità non avrebbe guastato inoltre il finale è intuibile molte pagine prima della fine ma in ogni il caso il romanzo mi è piaciuto.