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La rivoluzione delle tasse. Contro il partito degli evasori

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Titolo: <strong>La rivoluzione delle tasse. Contro il partito degli evasori</strong></br></br>
Autore: <strong>Bruno Tinti</strong></br></br>
Editore: <strong>Chiarelettere</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2014</strong></br></br>
EAN: <strong>9788861905382</strong></br></br>

<p>Un patto scellerato. Quello tra lo Stato e gli evasori. Se il 93 per cento del totale del gettito tributario lo pagano i lavoratori dipendenti e i pensionati vuol dire che troppi italiani vivono a sbafo: sono i possessori di partita Iva e i tanti professionisti che denunciano molto meno di quanto guadagnano. Intanto lo Stato li protegge: o non controllandoli, o con iniziative ad hoc come i condoni (uno ogni quattro anni), o con leggi specifiche (abolizione del falso in bilancio). Il messaggio è chiaro: rubare si può. Ecco la testimonianza di chi ha provato a far pagare le tasse, anche con la proposta di una nuova legge tributaria approdata in parlamento ma affossata dal partito trasversale degli evasori. E ora? La vera rivoluzione di Monti sarebbe quella di far pagare le tasse a tutti. 160 miliardi da recuperare, altro che finanziaria. Potremmo essere più ricchi: come dimostra Bruno Tinti, basterebbe poco per raggiungere un risultato straordinario. Ma bisogna volerlo e non aver paura di perdere il voto degli evasori.</p>
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Forse non aggiunge molto a chi, in qualunque modo, lavora nel settore del diritto penale tributario ,ma lo trovo comunque interessante e lo consiglio soprattutto a chi, appunto, non è a conoscenza delle tematiche relative all’evasione ed alla lotta contro di essa.

Più che un libro in senso proprio, si tratta di una utilissima guida su come (non) funziona il sistema della riscossione delle imposte nel nostro Paese, sulle ragioni per cui una seria lotta all’evasione fiscale non è stata ancora condotta da destra come da sinistra e su alcune proposte concrete, ragionevolissime, semplici e rivoluzionarie allo stesso tempo, per far riemergere un sommerso che rende il nostro Paese povero, indebitato ed ingiusto. Bruno Tinti, che da magistrato per decenni si è occupato di reati societari e di diritto penale dell’economia, fornisce un quadro maledettamente preoccupante del patto scellerato, criminale e tacito, che si è andato consolidando fra evasori (il popolo dell’IVA, i liberi professionisti)e qualsiasi maggioranza di Governo al Paese. L’ammontare annuo dell’evasione fiscale equivale al gettito che l’erario riesce a recuperare da lavoratori dipendenti e pensionati: vi sembra una cosa degna di un Paese civile? Le imposte si pagano sul reddito e non sul reddito disponibile dopo che si è provveduto al soddisfacimento dei bisogni primari: vi sembra una cosa degna di un Paese civile? Bruno Tinti propone alcune soluzioni interessantissime, di facile realizzazione ed i cui effetti sarebbero dirompenti, in senso positivo, sulla ricchezza del nostro Paese, sulla giustizia sociale che ne deriverebbe, sul senso di legalità che si inietterebbe nella società civile. Ho letto questo libro tutto d’un fiato: il linguaggio è molto semplice, gli esempi coloriti a volte ma proprio per questo interessanti, i concetti espressi sono sempre rigorosi ed autorevoli. Assolutamente da regalare a chiunque abbia a cuore il futuro, il benessere e l’esistenza stessa del nostro caro, vecchio stivale.

interessante la trattazione del concetto di capacità contributiva. Così come interessante (e avvilente) ho trovato il tema dell’evasione fiscale, la quale si configura come un patto tacito tra i rappresentanti politici delle istituzioni e , soprattutto, il c.d. «popolo della partita iva». L’aspetto del libro che decisamente ho meno apprezzato è il linguaggio a volte poco curato e lo stile vagamente sarcastico che, in certi passaggi, ho trovato inopportuno