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La Bonifica portava alla coltura granaria da 4 a 500mila ettari di nuova terra fino ad ieri incolta ed il Duce voleva che si lavorasse tutti insieme,in ogni regione d’Italia,nelle pianure come nelle colline e nelle montagne perché i 5 milioni di ettari che erano coltivati a grano dessero per ciascun ettaro più quintali di grano.Come si otteneva questo?Lavorando meglio la terra servendosi anche di macchine agricole che in certe regioni d’Italia erano quasi ignorate, scegliendo i semi,adattando particolari lavorazioni alla natura della terra ed al clima, concimando la terra col letame e con i concimi chimici insomma con un’opera di volontà che lo Stato promuoveva e aiutava dappertutto, arrivando ai contadini più isolati e lontani «Voi sentite che qui si lotta per la vera libertà,cioè per la liberazione della nazione dalle servitù economiche stranire»(il Duce, 4Luglio1925a PalazzoChigi).Da allora la battaglia continuava con risultati benefici che ci hanno permesso di affrontare anche le avversità delle stagioni sfavorevoli.Lo Stato spendeva ca250 milioni,i produttori hanno speso per l’acquisto di macchine,di semi,di concimi,ma il beneficio è stato infinitamente maggiore della spesa,perché tutta la nazione spendeva meno degli acquisti di grano all’estero,perché chi migliora la terra fa più quintali di grano per ettaro e quindi guadagna di più di quando,spendendo meno,faceva pochi quintali di grano per ettaro.Non basta.La terra,meglio lavorata e concimata a dovere,produce in maggior quantità anche gli altri cereali.I foraggi più abbondanti rendono possibile l’allevamento sempre maggiore del bestiame,per il quale ogni anno si spendeva all’estero più di 1miliardo di Lire,e anche questa spesa doveva scomparire o diminuire.Il bestiame più numeroso aumenta il concime naturale e dà aiuto agli uomini nella fatica.Grazie alla Bonifica la produzione è cresciuta dovunque,dove più dove meno.E la media per ettaro che era anteguerra di poco più di 10 quintali passava ad oltre 12 e½