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Il libro mi è piaciuto. Salvador ha grandi capacità narrative e soprattutto grandi conoscenze storiche. Ho potuto riscontrare che quasi tutti i personaggi più importanti del racconto sono realmente esistiti. Affascinante il periodo storico descritto, quando la mia città (Benevento) era una della città italiane più floride dal punto di vista sociale e culturale. Non ho dato il massimo dei voti solo perchè, sul finire, il racconto perde un pò della vivacità iniziale.
il periodo storico mi intrigava molto ed ero impaziente di leggere questa trilogia, purtroppo ne sono rimasto deluso, il primo libro è meno peggio degli altri, leggibili ma non appassionano …
Il romanzo, con le sue 427 pagine, risulta piuttosto corposo, ma la lettura è senz’altro agevole, oltre che veramente piacevole. Il periodo affrontato dall’autore sono gli ultimi anni del regno longobardo (VIII secolo d.C.) e, fra l’altro, riporta la decadenza di un popolo che riuscì, abbastanza a lungo, a regnare sull’Italia. Ritroviamo così i re Astolfo e Desiderio, figure importanti nella storia, dotate anche di notevoli capacità, ma che nulla poterono per contrastare un declino naturale. Ci sono pure i grandi avversari, come Pipino e suo figlio Carlo e la politica assai terrena di una Chiesa romana sempre più votata al potere temporale. In queste vicende, fra guerre, intrighi di corte, paci traballanti, emerge la figura del franco-longobardo Evaldo, la cui vita è improntata alla vendetta da compiersi contro il crudele Pipino. Se tutti gli altri personaggi sono esistiti veramente, questo penso sia il parto della fertile fantasia di Salvador. Tuttavia, è degna di nota la capacità di far assumere a questo protagonista una veridicità quale potrebbe esserci solo nel caso che fosse effettivamente vissuto, inserendolo in modo preciso nella vicenda e rendendolo di fatto il narratore della stessa. Salvador non si è limitato a raccontarci la fine del regno longobardo, ma ha anche saputo ricreare le atmosfere, delineare, facendoli rivivere, personaggi di cui serbiamo memoria dai banchi di scuola, in un quadro d’insieme che ha il pregio non da poco di educare divertendo. E così, pagina dopo pagina, comprendiamo che cosa accadde tanti secoli fa e anche il perché, un lavoro di ricerca che appaga lo storico e il lettore. Quindi, La vendetta del longobardo mi è talmente piaciuto che, oltre a raccomandarne vivamente la lettura, mi impegna a reperire anche gli altri due testi (Il longobardo e L’ultimo longobardo), che potranno così accrescere la mia conoscenza di un popolo che francamente conoscevo in modo approssimativo.