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La zona grigia. Intellettuali, professori, giornalisti, avvocati, magistrati, operai. Una certa Italia idealista e rivoluzionaria

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Titolo: <strong>La zona grigia. Intellettuali, professori, giornalisti, avvocati, magistrati, operai. Una certa Italia idealista e rivoluzionaria</strong></br></br>
Autore: <strong>Massimiliano Griner</strong></br></br>
Editore: <strong>Chiarelettere</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2014</strong></br></br>
EAN: <strong>9788861904101</strong></br></br>

<p>Una nuova puntata di Chiarelettere su potere e terrorismo. Una storia mai del tutto chiarita, i cui protagonisti sono in parte ancora presenti sul palcoscenico della politica e della società. Migliaia di persone (non meno di 10.000 i fiancheggiatori delle Br secondo un rapporto del Pci), tra simpatie, silenzi, complicità indirette o scoperte, hanno reso possibile una guerra che ha lasciato troppi morti e feriti e che ha infangato il sogno di giustizia di tanti giovani impegnati allora a difendere la democrazia dall'eversione fascista. Da sole le Br non ce l'avrebbero fatta a mettere in ginocchio un paese intero. In questo libro si vuole ricostruire il percorso di chi, tra le file della borghesia e anche della classe operaia, ha aderito, simpatizzato o accettato, talvolta a rischio della vita, di coprire e giustificare il fenomeno terroristico. Negli uffici, in fabbrica, nelle aule universitarie, nei giornali molti simpatizzavano con chi aveva scelto la linea di opposizione violenta allo Stato. Documenti, dichiarazioni, articoli, fatti parlano chiaro e non possono essere smentiti. Non vale ora riscrivere la propria biografia, soprattutto per rispetto nei confronti di coloro che hanno pagato duramente le loro scelte. Per rispetto nei confronti delle vittime. Talvolta è mancata una franca assunzione di responsabilità ed è prevalsa la voglia di chiudere con il passato, cancellandolo. Per paura, per vergogna, per calcolo di potere.</p>
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Il sistema di accoglienza è una bomba. La miccia chi ce l'ha? di Mariapaola Vergallito. Quello che è accaduto e che, anzi, sta accadendo da tempo a Chiaromonte, un 
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Arrivato a pagina 53 mi è passata la voglia di continuare a leggere a tale pagina, infatti, l’autore annovera il grande latinista Ettore Paratore tra coloro che, negli anni settanta, avrebbero vezzeggiato l’estremismo di sinistra. Questo perchè, scrive Griner, Paratore una volta propose come brano di traduzione dal latino in italiano un testo di Mao. Certo l’episodio è famoso, ma è arcinoto che quella fu una provocazione dell’ultraconservatore Paratore proprio per irridere i sessantottini! A me dispiace stroncare un libro, ma davvero non si possono commettere errori del genere. Peccato, l’idea del libro era interessante, ma lo svolgimento è davvero superficiale (il tutto condito da moralismo a iosa). Una occasione persa.