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In un giorno di pioggia Mario, ladro professionista, esce dal carcere di San Vittore, a Milano. Con la complice di sempre, Giovanna, realizza un buon colpo e va a cercare la donna che ama e lo ha atteso, Caterina. Con lei va a visitare Orvieto, come lei aveva sempre desiderato. La lascia sola pochi minuti in auto, e al ritorno ha una terribile sorpresa: Caterina è morta, la gola squarciata da una coltellata. Disperato, fugge dai carabinieri in arrivo e si mette in cerca dell’assassino. Intrigante all’inizio, la storia diviene poi improbabile, con troppi giustizieri fai da te e troppe coincidenze inattendibili. I personaggi sono tutti positivi, pur con una loro personale e discutibile etica. I contestatori sessantottini sono inverosimili, ridotti a macchiette stereotipate. Pur con troppe fughe, travestimenti, incroci casuali, questo giallo sfumato in rosa rimane piacevole, grazie allo stile scorrevole e stringato, che descrive x immagini, vivide come fotografie, persone, luoghi e situazioni. Nonostante qualche bisticcio con le coniugazioni verbali, neppure imputabili ad un traduttore, rimane una gradevole lettura non troppo impegnativa.
Il romanzo si finisce velocemente sia per come scrive IL mitico Scebarnenco sia per la storia incalzante(vabbè anche perchè sono 140 pagine :D ) Verso la fine si potrebbe capire come si scioglie l’intreccio ma non è affatto scontato….il finale lascia un pò così come se finisse tutto di colpo…sempre con l’amaro in bocca e la malinconica consapevolezza che non si potrà leggere più nulla sui personaggi che ci hanno trascinato nel loro mondo
Faccio fatica a dare un voto alto a questo libro se lo paragono alla serie del Duca…solo per «completisti»
L’ho trovato un pò ingenuo come romanzo, comunque piacevole. Leggerò ora la serie del Duca.