Le affinità elettive Scarica PDF EPUB

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Le affinità elettive

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Titolo: <strong>Le affinità elettive</strong></br></br>
Autore: <strong>J. Wolfgang Goethe</strong></br></br>
Editore: <strong>Giunti Editore</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2012</strong></br></br>
EAN: <strong>9788809772854</strong></br></br>

<p>C'è un'attrazione irresistibile che ci spinge a cercare il compagno o la compagna ideali. Siamo come elementi chimici in balia di forze naturali che non possiamo controllare. A poco valgono le regole, le leggi e i vincoli ufficiali. Charlotte ed Eduard lo scoprono a spese del proprio matrimonio. Quando nelle loro vite entrano nuove persone che alterano l'equilibrio di coppia entrambi si lasciano trascinare in turbolente relazioni, ma ignorano le conseguenze e gli effetti imprevedibili delle proprie azioni.</p>
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GOETHE <strong>Le Affinità elettive</strong>. 1. A distanza di anni dai Dolori del giovane Werther, Goethe torna a scrivere un romanzo sul tema del sentimento amoroso.<br/>26/05/2017 · Il quarto romanzo dello scrittore tedesco Johan Wolfgang Goethe, <strong>Le affinità elettive</strong> (Die Wahlverwandtschaften), pubblicato nel 1809 che trae spunto <br/><strong>Le AffinitàElettive</strong> - Feltrinelli Editore. Quali sono i libri più importanti della tua vita? Ripercorri la tua identità letteraria e scopri <strong>le affinità</strong> con i tuoi <br/>L’espressione fa più o meno diretto riferimento al titolo di un’opera di J. W. Goethe (<strong>Le affinità elettive</strong>, ted. Die Wahlverwandtschaften, 1809), <br/><strong>Le affinità elettive</strong>: frasi, aforismi, frasi celebri e pensieri del Libro <strong>Le affinità elettive</strong>. Pagina 1/4<br/>L’identità degli autori nonché il periodo – dagli anni Venti agli anni Sessanta – su cui si focalizza la mostra <strong>Affinità elettive</strong> hanno offerto notevole <br/>L'impegno editoriale di <strong>affinità elettive</strong> è rivolto verso la storia e la memorialistica. (Ancona)
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Scrivere un commento non del tutto positivo su un grande classico ha il sapore dell’eresia. Sembra di sconsacrare qualcosa di intoccabile, di sporcare un non so che di divino. Trovo a mia discolpa il fatto di non conoscere a fondo l’autore, la sua storia, i suoi intenti (ho letto il Werther in troppo giovane età…) Volevo riempire questo buco, questo tassello mancante nel (mio) meraviglioso mondo dei classici, ma sono un po’ basita… Cosa mi vuole dire questo scrittore? Forse non era nei suoi intenti scrivere un romanzo, ma un trattato filosofico-scientifico, perché, se davvero romanzo voleva essere, allora qualcosa non mi quadra. Dov’è la storia? La trama? L’intreccio? Dopo un inizio abbastanza movimentato (si fa per dire, in un’ambientazione dove i protagonisti non fanno nulla se non chiacchierare e dedicarsi al giardinaggio e alla sistemazione della loro residenza), la trama riprende dopo circa 250 pagine correndo a perdifiato verso una fine che più tragica non si può. Nulla mi aveva fatto presagire questo finale (cosa che può essere considerata a favore del romanzo, ma io l’ho trovato eccessivo), così come tutto ciò che deve accadere prima è chiaro dopo venti pagine. D’accordo: due persone che entrano a disturbare l’equilibrio di una coppia, mettono in discussione la coppia stessa e fanno nascere nuovi equilibri: è il principio delle affinità elettive, scientificamente, chimicamente provato. E’ però davvero così scontato nell’amore? Siamo tutti così fatti di sola carne e sangue? Così in balia della chimica che il cervello si spegne? Non so… ho trovato il tutto troppo generalizzato. Un giorno, parlando di letteratura e del talento degli scrittori, una persona mi disse che Madame Bovary era un testo decisamente sopravvalutato, in fondo (cito testualmente) «non è altro che una storia di corna». Chissà cosa penserebbe di queste affinità, allora.