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Un’occasione perduta per combattere le nefandezze dell’ambientalismo, ancora più che nel primo volume, i due autori propongono i precetti religiosi (ovviamente cattolici e preferibilmente integralisti, giacchè vengono condannate tutte le aperture effettuate da alcune parti mentre vengono invece difese le estremizzazioni di Giovanni Paolo II, Ratzinger, ecc.) come alternativa all’integralismo ambientalista all’assurdità del protocollo di Kyoto propongono come alternativa la altrettanto assurda proposta di risolvere il problema della povertà e della fame nel mondo, sembrano le proposte uscite dal concorso di Miss Italia, mentre nel primo volume si davano almeno alcuni dati con una parvenza scientifica, qua la scienza soccombe completamente per lasciare il posto alla Bibbia ovviamente nella sua interpretazione ad uso e consumo dello strapotere della Chiesa si accusa l’ambientalismo di voler far piombare il pianeta nella povertà e nell’ignoranza, quando queste sono le tattiche da sempre usate dalla Chiesa i periodi in cui la Chiesa ha dominato sono stati i più bui della nostra umanità, dominati dalla povertà, dall’ignoranza forzata e imposta dai papi, dall’infelicità di tutti gli uomini, ad eccezione delle caste religiose. Se questo è il mondo che si propone, forse è meglio l’assurdità proposta dagli ambientalisti. Peccato, davvero un’occasione persa!
Leggere delle voci contrarie a chi grida alla catastrofe ambientale è sempre molto stimolante. Dal titolo di questo libro si potrebbe dedurre che sia così anche in questo caso. Sfortunatamente non è così. Di mia scelta ho voluto leggere un libro che si schiera dalla parte ecologista e, di seguito, questo. Sfortunatamente non c’è paragone. Se lo scopo degli scrittori è quello di fare riflettere la gente… sono ben lungi dal riuscirci. Il libro non sembra (e ribadisco sembra) che una lista di considerazioni personalissime e prive di ogni sostegno statistico numerico (al contrario del libro di B. Lonborg). Tuttaltro, sembra uno scoordinato contrattacco alla «lobby» ecologista, che alla fine si conclude con una propaganda a favore della Chiesa (ed io mi ritengo un credente). Se da una parte chi perora la causa ecologista porta dei numeri e dei grafici (magari un po’ ambigui, ma sempre numeri), in questo caso i Signori Cascioli e Gaspari non fanno altro che riportare delle affermazioni estrapolate da dei libri o scritti pro-ecologia e reinventarne il contesto a cui si riferivano. Il finale del libro poi… non sembra altro che gossip di bassa lega nei confronti di personaggi conosciuti (Cousteau per citarne uno). Mi dispiace… se le bugie vanno smascherate (ed io credo che ce ne siano), non è questo il modo per farlo.