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Le bugie nel carrello. Le leggende e i trucchi del marketing sul cibo che compriamo

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Titolo: <strong>Le bugie nel carrello. Le leggende e i trucchi del marketing sul cibo che compriamo</strong></br></br>
Autore: <strong>Dario Bressanini</strong></br></br>
Editore: <strong>Chiarelettere</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2013</strong></br></br>
EAN: <strong>9788861903562</strong></br></br>

<p>Cos'è esattamente il Kamut? Perché è meglio non mangiare troppo tonno? Le patate al selenio fanno bene alla salute? La mortadella 100 per cento naturale esiste davvero? Dopo il successo di "Pane e bugie" (Chiarelettere 2010), il libro sulla disinformazione in campo alimentare, Dario Bressanini ci accompagna tra gli scaffali di un supermercato immaginario e ci aiuta a capire cosa raccontano, e cosa nascondono, le etichette dei prodotti che acquistiamo. Scopriremo, tra l'altro, che l'equazione "naturale = buono" è uno dei pregiudizi più radicati e più usati dalla pubblicità, che un prodotto che l'etichetta descrive come a "chimica zero" i conservanti li contiene, che il prezzo di una bottiglia di vino ne influenza l'apprezzamento e che il tonno più buono non si taglia con un grissino.</p>
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Consigli e recensioni sui libri da vale la pena di leggere, che narrano di cucina, <strong>cibo</strong> e vino, racconti, romanzi e poesie di autori celebri<br/>La crisi che pervase il mondo occidentale dopo la caduta dell'impero romano interessò anche le biblioteche. La prima testimonianza medievale di una nuova biblioteca <br/>Etimologia del termine. La parola italiana libro deriva dal latino liber. Il vocabolo originariamente significava anche "corteccia", ma visto che era un materiale <br/>Recensione di “La Scienza della Carne. La chimica della bistecca e dell’arrosto” di Dario Bressanini: Dopo circa due anni dal grande successo di La scienza <br/>Tutto pronto per le finali di M Factor, il talent che incoronerà il Macron italiano. Il Fatto Quotidiano, in collaborazione con l’Istituto Zelig, presenta le 
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Ben fatto, un esempio di comunicazione educativa che dovrebbe essere imitato e seguito anche in altri contesti dove le nostre percezioni sono, a dir poco, annebbiate da marketing da una parte e falsa scienza da bloggosfera dall’altra. Bressanini ha competenza tecnica e documenta adeguatamente le sue affermazioni, cosa che pochi fanno di questi tempi. Non do il massimo perche’ l’ho gia’ riservato al suo ultimo libro «Contro natura» che lo merita pienamente.

Ho acquistato questo libro per avere una visione più ampia di quello che si insidia all’interno del cibo che mangiamo,lo scopo dell’autore (chimico) è chiaro, la chimica non è così male ed è pure sicura. Peccato che si dimentica di dire che molti studi di settore «indipendenti» sono sui libri paga delle aziende alimentari inoltre non accenna a dire che spesso passano decenni prima di sapere se una sostanza è realmente nociva. Verso la fine del libro dichiara che gli OGM fanno bene e che non è giusto menzionarli nelle etichette dei prodotti,e che se un giorno ci fosse l’obbligo di dichiararli,il costo della semplice dicitura «contiene OGM» dovrebbe essere a rialzo per i consumatori,che chiedono semplicemente trasparenza. Un’ultimo appunto per l’autore,una cosa sono gli OGM vegetali e l’altra quella animale.Quest’ultimi ormai lo sanno anche le pietre,hanno portato pandemie e malattie gravissime per la salute umana,non sono passati secoli e le persone sanno a cosa mi sto riferendo.

E’ davvero difficile o forse inutile dare un giudizio a questo libro se non si hanno le conoscenze tecniche per verificare la veridicità di quanto sostenuto. Però siccome non ci si trova di fronte a un trattato di scienze dell’alimentazione, bensì a un instant book con l’ambizione di diventare un vademecum per tutti gli addetti alla spesa alimentare, può dire la sua anche un profano. Sì perché l’autore si rivolge ai lettori con la modestia dell’amico del bar e si addentra in disquisizioni scientifiche solo quando descrive i vari processi di creazione del burro. E’ un merito che gli va riconosciuto, però una rilettura non avrebbe guastato. Sì perché a prescindere dall’aspetto scientifico Bressanini stenta a trovare un’uniformità di stile, da capitolo a capitolo (quindi da argomento a argomento) a volte è troppo tecnico, altre troppo polemico, altre ancora troppo ironico, come se si fosse fatto trasportare ogni volta dall’umore del momento. Colpisce Il leitmotiv delle BUGIE NEL CARRELLO, stupendo i cultori dei cibi alternativi, convinti che mangiare biologico, biodinamico - la demolizione di quest’ultima tendenza alimentare vale da sola il prezzo del libro - light o naturale sia l’elisir di lunga vita. Bressanini è chiarissimo: non ci son prove scientifiche a favore delle vostre convinzioni, mentre non v’è dubbio sui danni arrecati al vostro portafoglio, anche se sono fatti vostri. Insomma le campagne pubblicitarie dei principali colossi dell’alimentazione non sono più fuorvianti delle tante scritte ammiccanti su prodotti meno reclamizzati che spesso, con spirito snob, vengono acquistati con la convinzione che sì, si spende qualche soldino in più, ma almeno si evitano le schifezze delle multinazionali del cibo. Basterebbe invece comportarsi come l’autore di questo libro: scendere dal piedistallo e perdere un po’ di tempo a leggere le etichette dei cibi, magari dopo aver letto pure LE BUGIE NEL CARRELLO e non essersi dimenticati a casa gli occhiali.

Ottimo libro, di agile lettura e comprensione. Pur utilizzando un linguaggio chiaro, semplice e adatto anche a chi non ha una cultura scientifica come l’autore, fornisce informazioni precise e documentate (con fonti facilmente reperibili e verificabili). L’autore prende spunto da luoghi comuni o «prodotti comuni» alle nostre dispense per svelarne i retroscena più inaspettati. Non pretende di essere un trattato di chimica, nè di analizzare dati statistici in modo sistematico [per Alberto: quello che si evince, sia dal commento di Bressanini sia dall’abstract della fonte, è che un vino biodinamico non è a priori migliore di uno biologico, ma enntrambi variano a seconda delle annate, come tutti gli altri vini del resto]. Bressanini sa tradurre in modo accessibile a qualsiasi lettore le conoscenze e competenze che ha maturato nella sua ricerca.

Uno dei tanti libri para-saggistici, che puntano su falsi sensazionalismi, ammantandosi di scientificità. Molto reclamizzato, ma meno valido di quanto sembri. Scritto da un chimico, ma che di chimica parla tutto sommato poco, abbracciando troppe cose e scivolando nella tuttologia.