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Le catene del debito. E come possiamo spezzarle

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Titolo: <strong>Le catene del debito. E come possiamo spezzarle</strong></br></br>
Autore: <strong>Francesco Gesualdi</strong></br></br>
Editore: <strong>Feltrinelli</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2013</strong></br></br>
EAN: <strong>9788807172687</strong></br></br>

<p>Il debito pubblico italiano è enorme. L'intera Europa teme il collasso degli stati più fragili. Nessuna delle democrazie occidentali sembra avere più le risorse necessarie per reggere sui mercati finanziari. Ma da dove viene questo debito incombente e inestinguibile? E davvero l'unica cosa che si può fare è stringere la cinghia, obbedire ai diktat della finanza internazionale, e pagare, pagare, pagare? Francesco Gesualdi ricostruisce anzitutto la storia del fenomeno, mostrando come il debito non nasca da una serie di sfortunate circostanze e di errori di pianificazione, ma da una precisa e per lungo tempo condivisa strategia, orientata a contenere il conflitto sociale e a rafforzare la posizione di rendita di un apparato bancario e finanziario dall'appetito insaziabile. Alla lunga quella strategia ha mostrato la corda, com'era prevedibile e previsto. A quel punto le forze della finanza globale l'hanno denunciata come la disinvolta iniziativa di governi inclini allo sperpero. E soprattutto l'hanno duramente sanzionata, imponendo il ricorso a misure di austerity destinate a impoverire ulteriormente larghi strati della popolazione. Se le cose stanno così, che senso ha chiedere alla gente di onorare questo debito? Non si tratta di un ricatto che il più forte impone al più debole, dopo averlo costretto a indebitarsi in nome delle proprie ragioni e dei propri interessi? Non sarebbe ora di ristrutturare, anziché onorare ciecamente, il debito degli stati sovrani?</p>
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Francesco Gesualdi (Foggia, 1949) è un attivista e saggista italiano. In gioventù fu allievo di Don Milani alla Scuola di Barbiana.<br/>10.3. Dalla farmacia al supermercato IN OGNI PAESE DEL MONDO E COSI' ANCHE NEI PAESI OCCIDENTALI, IL SETTORE ECONOMICO DI MAGGIORE FATTURATO E' <br/>Testo Libro Primo. Cantami, o Diva, del Pelìde Achille l'ira funesta che infiniti addusse lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco generose travolse alme d'eroi,<br/>Testo Libro Primo. Cantami, o Diva, del Pelìde Achille l'ira funesta che infiniti addusse lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco generose travolse alme d'eroi,
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Il libro è di una chiarezza disarmante. Ottima strenna natalizia da inviare alle famiglie italiane che votano disinformate e non riescono a far maturare la mente per cambiare le sorti di questo paese che sta sprofondando. Complimenti per questo lavoro (che dovrebbe essere consigliato come lettura nelle scuole superiori) e per il linguaggio usato: semplice ed efficace, privo di concetti o paroloni difficili. Un libro scorrevole, che parla di istituzioni, di economia politica e di politica economica e finanziaria con la semplicità di un romanzo. Lo leggi e in un attimo tutto appare chiaro e nitidamente riusciamo a distinguere gli intrecci, valutare i governi e capire perchè le norme e i parametri ci stanno strangolando.

Appena ho visto il volumetto in libreria sono stato attratto dalla copertina, poi ho dato uno sguardo alla presentazione (dell’autore e del libro)in breve l’ho comprato. Letto, meditato e recensito in meno di 48h !!!! L’avessi scritto io !!! (sono laureato in economia e commercio e scaldo una poltrona in banca…). Vi sono enunciate le cose che dico sempre ai miei clienti che vogliono un consiglio su come impiegare i loro risparmi o che sono preoccupati dalla falsa informazione di tv e giornali… Concordo in tutto, e tutto è più che comprensibile anche (e soprattutto) per i meno edotti sulla materia. Semplice ma non semplicistico nell’esposizione e nelle conclusioni. Pochissime sbavature concettuali qua e là che non inficiano minimamente tesi e soluzioni.