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Leggendo questo libro si ha la sensazione che il mito e il fascino per il fantasy di una volta, sia tornato ai suoi giorni di gloria. Heitz, non solo ha dato una rivisitazione del tutto nuova a questo genere di popolo, dallo spirito inflessibile e dalla volontà audace, ma ha anche dato modo di conoscerne tradizioni e storia. Non leggevo un libro così da molto tempo: la storia è ricca di intrighi, politica, tradimenti, macchinazioni e i colpi di scena Markus non c’è li fa mancare, anzi! Sono proprio questi a renderlo un libro davvero piacevole ed entusiasmante. Il protagonista è il più straordinario della storia, seguito a ruota da tutti gli altri, tra cui a mio parere spiccano i due gemelli guerrieri. La storia delle stirpi è davvero singolare quanto originale, dando alla storia un sapore antico e genuino, scorrevole. Le ambientazioni non sono quasi mai scontate e neppure frivole di particolari, dando alla storia quel giusto sapore delizioso. Per quanto riguarda il lavoro, nel suo complesso, credo che Heitz abbia fatto un originale capolavoro, dando largo spazio ad uno dei popoli del mondo fantasy che più hanno diritto di farsi conoscere. I nani, sono ottimi cantori, audaci guerrieri, intrepidi ingegnieri ma hanno anche i loro lati da scoprire! Lo consiglio, specie se si ha voglia di leggere qualcosa di davvero distinto e che ha molto a che fare con lo stile di Tolkien. Un bel capolavoro.
Un ottimo inizio per questa saga che offre una storia dal punto di vista dei nani, idea molto azzeccata e originale. Le descrizioni degli ambienti sono molto belle ma in certi casi non troppo chiare. La trama si svolge bene e fornisce qualche episodio inatteso, fatto questo che aiuta a continuare la lettura senza fermarsi. Soltanto in certi passaggi vengono come persi di vista alcuni personaggi, che di punto in bianco non vengono più mensionati e invece hanno sempre fatto parte della scena. Nonostante queste piccole imprecisioni, vale veramente l apena di leggere questo libro e spero che i successivi siano altrettanto ben fatti.
Ma a parte l’idea dei nani protagonisti (che in verità, più che un’idea, è semplicemente una scelta) di originale mi sembra che il libro offra ben poco. E’ ancora la solita minestra riscaldata del «village boy» (il suo non è proprio un villaggio ma non cambia molto), che suo malgrado viene gettato in un viaggio avventuroso per recuperare il talismano che serve per uccidere il mago cattivo che guida l’invasione del Male, e ovviamente accompagnato dalla solita combricola di elementi eterogenei. Sono veramente sorpreso della raffica di recensioni positive che ha ricevuto su questo sito (mi riferisco alle recensioni all’altra edizione del 2007): la trama è scontata, i personaggi improbabili (in particolare il nano «rabbioso» che va in crisi di astinenza se non può sfogarsi regolarmente in qualche battaglia) e il finale si può prevedere 100 pagine prima. Inoltre, lo stile di scrittura mediocre e il tono cartoonesco della storia (pur con qualche tocco splatter), a dispetto della copertina virile, contribuiscono a peggiorarne la valutazione. Non gli do proprio 1 su 5 perché comunque è leggero, scorrevole, e in fondo mai veramente noioso, ma la sufficienza secondo me non la merita.
Indiscutibilmente, originale l’idea dei nani come protagonisti della vicenda. (in assoluto la mia stirpe fantasy preferita) A mio avviso, però, in alcuni casi Heitz avrebbe fatto meglio a dilungarsi un po’ meno in descrizioni fin troppo esaurienti, per riservare qualche pagina in più alle battaglie, agli scontri, che si risolvono troppo in fretta. E’ un libro che mi sento comunque di consigliare, e credo proprio che passerò subito al secondo capitolo della saga.