|
Mi ispirava parecchio la storia , ma in realtà ha deluso le mie aspettative, non capisco come a certuni sia piaciuto così tanto ..de gustibus. La storia verte quasi al 90% sulla storia noiosa di questo giornalista che ha problemi con la moglie , o col suo passato che gli affiora incubi durante la notte, e col suo ritrovato amore per il teatro. Mentre la storia più interessante , cioè quella dell’assassino che al contempo si dichiara ‘colpevole e non colpevole’ rimane sullo sfondo . Un vero peccato , tre quarti del libro a narrare del giornalista e alla fine in maniera spiccia non rivela nulla di più approfondito sul tema sicuramente più interessante . Per non parlare dello stile di Ellie Wiesel , discorsi diretti e indiretti , omette spesso anche la punteggiatura , insomma se non si legge con attenzione non lo si capisce poco scorrevole in sintesi.
Concordo con quanto sostenuto da altri lettori. Libro non di facile lettura, ma profondo, prezioso per capire l’uomo e le sue contraddizioni.
Il passaggio dal discorso diretto al discorso indiretto è sempre stato, in questo gigante della letteratura, il filo rosso su cui far danzare il conscio e l’inconscio, la materia e lo spirito. Che libro! Wiesel ritorna alla sua missione laica con la forza di sempre ma, questa volta, decide di superarsi. Semplicemente sublime, incontrovertibilmente geniale.Una domanda assilla la nostra mente: a quando anche per Wiesel il Nobel per la Letteratura? Quello per la Pace, vinto nel 1986,gli rende giustizia solo a metà.
Ad ogni capitolo ogni pagina ogni riga ti poni domande che trovano risposta soltanto se ti interroghi sul tuo vissuto e sul tuo presente e su cio’ che potrebbe essere il tuo futuro, fino a lasciarti senza fiato nei polmoni.