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Un libro molto piacevole da leggere, che scorre bene. Un libro che mi ha lasciato qualcosa dentro, e non capita spesso.
la narrariva di quasto genere,si sa,è infarcita di luoghi comuni e di ripetizioni narrative,e in un certo qual senso questo romanzo non fa eccezione…ma la cosa che lo rende,se non unico,raro è la descrizione obiettiva di donne e uomini che hanno vissuto la loro vita nella quotidianità e sono morti come tutti o quasi,cioè soli.Quindi le vite dei personaggi non vengono spettacolarizzate come spesso succede,ma umanizzate e non retoricizzate.Meglio la prima parte.
ho trovato questo libro BELLISSIMO…non conoscevo questa scrittrice e ne sono rimasta incantata…forse simile all’Allende di Eva Luna ma particolare per queste ambientazioni nei paesi del Nord….ho comprato anche Passato Imperfetto che mi è piaciuto ma meno ed ora sono alla ricerca di SIMON per farmene una idea globale.
Con questo libro si entra nell’universo femminile del «profondo nord» europeo. l’autrice ci fa conoscere donne caparbie, determinate, ma ognuna, a modo suo, condannata a vivere….. «una vita di donna»! La narrazione si svolge su piani diversi: parte con Anna, la nipote, che assiste la madre, Johanna, alle soglie della morte. Prosegue poi con la storia di Hanna, nonna di Anna, la cui adolescenza è stata segnata da uno stupro che forgerà il suo carattere. Rientra Anna come protagonista alla ricerca del filo che la lega alla nonna e alla madre e, nel contempo, c’è la sua storia presente, diversa, ma non meno problematica e conflittuale di quella delle sue antenate. Poi di nuovo indietro: ed è la storia di Johanna raccontata in prima persona. Consigliato a chi ama le saghe familiari, che ti fanno entrare nella cultura di un paese e ti fanno percorrere interi decenni di storia. Consigliato anche a chi ama la psicologia femminile. Buona lettura!