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Le figlie perdute della Cina

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Titolo: <strong>Le figlie perdute della Cina</strong></br></br>
Autore: <strong>Xinran</strong></br></br>
Editore: <strong>TEA</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2012</strong></br></br>
EAN: <strong>9788850228522</strong></br></br>

<p>Hai mai sistemato una bambina?" chiede insistente una contadina del villaggio alla giornalista Xinran, durante un'intervista. La giovane sposa di campagna sa bene che è suo dovere dare alla luce un maschio, ed è convinta che ogni donna, come lei, quando mette al mondo una femmina sappia altrettanto bene cosa fare: deve trovare il modo di "sistemare" la bambina, di sbarazzarsi di lei. Deve, suo malgrado, abbandonarla. L'abbandono delle bambine appena nate era, ed è tuttora, una pratica tristemente diffusa in Cina, e non solo nelle zone rurali, ma anche nel resto del paese, complici le ristrettezze economiche e una legge sulla pianificazione delle nascite che per anni ha imposto a ogni famiglia un figlio solo. Alle bambine più fortunate il destino ha riservato l'amorevole accoglienza di una famiglia adottiva in un paese occidentale. Per molte altre nascere femmina ha significato essere brutalmente uccise appena venute al mondo. Grazie a un lavoro di ricerca e di inchiesta durato anni, Xinran dà finalmente voce al silenzioso dolore delle donne cinesi che hanno abbandonato le proprie neonate sulla strada di una città, fuori da un ospedale o da un orfanotrofio o sulla banchina di una stazione, offrendoci uno spaccato della Cina odierna per molti aspetti inedito, e al tempo stesso narrandoci una storia fatta di drammi e di speranze ritrovate, una storia capace di lasciare il segno.</p>
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Questo libro illustra una realtà che io per prima avevo visto di sfuggita su internet, mi ero imbattuta in una foto di un neonato abbandonato in Cina per la strada in passato. Come è possibile, sicuramente non è vero pensai. Leggendo questo libro, scopri che purtroppo è vero, scopri le cause di questo fenomeno…è un libro forte e toccante che commuove, povere mamme e povere bambine, davvero noi siamo dei privilegiati.

Una testimonianza cruda, dolorosa, a volte persino agghiacciante. L’autrice è riuscita a cogliere e a sopportare durante i racconti il dolore viscerale delle donne cinesi e l’angoscia delle loro figlie sui perché dell’abbandono. Nessun giudizio, nessun dito puntato, solo tanta consapevolezza e speranza che in futuro le cose possano cambiare.

Mi ha toccato questo libro di storie vere che fanno male al cuore ma ci fanno anche capire che non tutto è come sembra. bellissimo

Impossibile non dare a questo libro il voto massimo. Penso che tutti dovrebbero leggerlo. E’ una testimonianza dolorosa e toccante di una terribile realtà della quale si parla troppo poco e che invece andrebbe urlata al mondo. Xinran usa uno stile molto sobrio, senza facili retoriche (che pur sarebbero giustificate), e mentre ci descrive con lucida schiettezza il dolore delle donne cinesi e la sorte raggelante delle loro figlie, vittime di meccanismi sociali angoscianti e spietati, riesce a renderci partecipi del loro strazio usando un linguaggio che le esce dal cuore. Dopo mesi di romanzi storici, urban fantasy distopici, thriller serrati e avventure fantascientifiche che trasportano il lettore in mondi di fantasia, ho deciso di leggere un libro come questo, che invece ci riporta a contatto con la crudele realtà del pianeta terra e di un mondo che ormai non è più a misura d’uomo.

Struggente, a tratti anche sconvolgente ma indubbiamente molto molto bello. Il libro tratta un tema forte ma senza giudizi personali dell’autrice, è scritto davvero molto bene. Lo consiglio a chi è interessato a conoscere uno spaccato di vita cinese che molte volte non è conosciuto o compreso nella nostra cultura.