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Il volume è interessante, ma di non agevole lettura: non a causa dei concetti espressi, che sono piuttosto facili da capire e anche da condividere. Può darsi che lo stile dell’Autore nell’originale non sia dei più scorrevoli, ma la traduzione è certamente pesante, involuta e spesso ai limti della (in)comprensibilità: il traduttore è rimandato a settembre! Ma Raffaello Cortina Editore non ha nessuno che gli legga i libri prima di darli alle stampe? Una volta si chiamavano correttori di bozze: esistono ancora? Che pena… (Rettifico il tiro: Cortina editore pubblica in generale buoni libri, sono perfino legati a filo e non incollati, come usano fare certi sciagurati). Interessante la storia della deriva dei continenti e il decisivo esperimento di Runcorn (vedi pagina 153)!
Trame (pattern), ossia configurazioni ricorrenti di evidenze. Di questo ci parla Eldredge ripercorrendo la storia delle teorie sull’evoluzione della Terra e della vita. E ci mostra anche come ogni (ri)scoperta di queste trame hanno portato a una vera e propria rivoluzione paradigmatica nelle relative discipline. Infine egli stesso ne azzarda una, proponendo una metateoria che connetta e faccia interagire due mondi finora (a suo dire) separati: l’evoluzione e il mondo della materia in movimento (quest’ultimo organizzato in ecosistemi). Questa sua idea è sicuramente intrigante e molto interessante l’unico cruccio è che prima di decidersi a parlarne in modo chiaro, nell’ultimo capitolo, s’impegola in una serie di rievocazioni (utilizzando quella che lui chiama «prospettiva storica») che ho trovato estremamente pesanti da digerire. Forse perché ero interessato ad andare subito nocciolo del libro, forse perché E. ha uno stile poco scorrevole a differenza di Gould, o forse perché 5 capitoli su 6 sono effettivamente riservati a persone già erudite in materia, non sono riuscito ad apprezzare i 5/6 di questo libro. Tanto vale leggere solo l’introduzione di Telmo Pievani, che spiega mirabilmente i concetti fondamentali dell’opera. Ripeto: peccato, perché la proposta di E. è molto interessante. Spero che gli dedichi un libro totalmente scritto utilizzando uno stile più sintetico e, come dice lui, una prospettiva funzionale.