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Linea di confine

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Titolo: <strong>Linea di confine</strong></br></br>
Autore: <strong>Liza Marklund</strong></br></br>
Editore: <strong>Marsilio</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2013</strong></br></br>
EAN: <strong>9788831714716</strong></br></br>

<p><B>Una nuova inchiesta per Annika Bengtzon della Stampa della sera di Stoccolma.</B><BR><BR> Dopo tre anni trascorsi a Washington, Annika Bengtzon è da poco rientrata alla redazione di Stoccolma della Stampa della sera, pronta ad affrontare una nuova inchiesta: in un sobborgo della capitale, sotto un mucchio di neve nei pressi di una scuola materna, è stato ritrovato il corpo di una donna, l’ennesima giovane madre accoltellata alle spalle. La quarta vittima in poco tempo. Mentre Annika è assorbita dalle indagini su quello che ormai gli organi d’informazione hanno deciso essere un serial killer, Thomas, il marito ritrovato ora funzionario al ministero della Giustizia, è a Nairobi per partecipare a un convegno sulla sicurezza internazionale. Un viaggio intrapreso quasi per noia che si trasformerà nel peggiore degli incubi. L’intera delegazione di cui Thomas fa parte viene sequestrata al confine tra Kenya e Somalia, i rapitori esigono un riscatto irragionevole e impossibile da esaudire. Per Annika, comincia un periodo di trattative estenuanti e, sembrerebbe, senza speranza: nessun governo europeo ha intenzione di cedere alle folli richieste avanzate da un gruppo di ribelli dell’Africa Orientale, così gli ostaggi cominciano a cadere, giustiziati, uno dopo l’altro. Reporter professionista come l’eroina della sua serie, Liza Marklund conosce molto bene il mondo dei media, troppo spesso a caccia d’intrattenimento più che d’informazione, e i meccanismi usati per distorcere la realtà a proprio uso e consumo, e lo restituisce con competenza e realismo. Combinando sapientemente ragion di stato ed emozioni private in un crescendo di tensione, conferma la sua indiscussa abilità di fare dei fatti personali politica e della politica un fatto personale.</p>
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La <strong>Linea</strong> Maginot è un complesso integrato di fortificazioni, opere militari, ostacoli anti-carro, postazioni di mitragliatrici, sistemi di inondazione difensivi <br/>La ferrovia Firenze-Roma, detta anche <strong>linea</strong> lenta (LL), è una tra le principali linee ferroviarie italiane e, prima della costruzione della Direttissima, era parte <br/>lìnea s. f. [dal lat. <strong>linea</strong>, der. di linum «lino2»  propr. «filo di lino»]. – 1. a. Ente geometrico che si estende nel senso della sola lunghezza, e che può <br/><strong>linea di confine</strong> La storia di ognuno di noi parla di piccoli e grandi viaggi fatti dentro di se alla ricerca di ciò che si nasconde. Borderline65<br/>Con la sentenza 24 aprile 2014, n. 38343, le cui motivazioni sono state depositate in data 18 settembre, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, in merito al caso <br/>Le regole fissate dal codice civile in materia di distanze minime per alberi di fusto alto o basso, viti, piante da frutto, siepi, arbusti e canneti.<br/>Llamado en honor del Ministro de la Defensa francés André Maginot, la Línea era una serie de fortificaciones permanentes construidas para proteger el <strong>confine</strong> de <br/>Al momento della piantagione della siepe è necessario prestare attenzione alle distanze dal <strong>confine</strong>. Occorre osservare le distanze eventuali previste dal regolamento 
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E’ il primo libro che leggo che questa autrice e devo dire che l’impressione non è buona. La protagonista è decisamente antipatica, la storia sarebbe interessante ma c’è la vicenda parallela delle donne uccise che non viene sviluppata a fondo e che genera disattenzione. La cosa più interessante del romanzo è il rapporto tra la protagonista ed il mondo dei media di cui essa stessa fa parte. La sensazione alla fine del romanzo è che la scrittrice voglia colpevolizzare il rapito. Se non avesse voluto tradire la moglie forse non gli sarebbe successo niente.

Sono un appassionato della scrittrice svedese e ho letto tutti i suoi romanzi pubblicati in Italia, compresi i primi editi da Mondadori e solo in parte ripubblicati da Marsilio. La premessa è doverosa perché questo romanzo mi ha sorpreso. Ha sempre per protagonista la giornalista Annika Bengtzon, ma la trama rifugge dal genere poliziesco a cui ci ha abituato e lo definirei un romanzo d’avventura. Non c’è nessun assassino da scoprire questa volta: la vicenda riguarda l’estenuante trattativa per la liberazione di Thomas, il marito di Annika con il quale la giornalista si è appena riconciliata dopo una separazione. L’uomo, funzionario del ministero della Giustizia, viene rapito al confine fra Kenya e Somalia assieme agli altri membri di una delegazione internazionale da un gruppo di ribelli non bene identificato che pretende un esoso riscatto per il rilascio dei prigionieri. La Marklund ha compiuto un lavoro di documentazione enorme che traspare da ogni pagina del romanzo e si avvale qui di una tecnica narrativa per lei inedita. Il romanzo è costruito a paragrafi alternati: l’intreccio vero e proprio con Annika protagonista è raccontato in terza persona al passato, mentre le sensazioni di Thomas e il rapporto con i compagni di sventura e gli aguzzini sono narrati in prima persona al presente. Il tutto funziona e la narrazione procede spedita come fosse un giallo, anche se non lo è. Chi non conosce Annika troverà un personaggio estremamente realistico, con tutti i difetti propri degli esseri umani, e capace di un unico grande amore: quello per la propria professione. Il mondo della redazione giornalistica è come sempre sviscerato nel profondo e molto da vicino, perché la Marklund è lei stessa reporter professionista.

Buon thriller, storia particolare e di grande attualità l’attenzione è viva fino all’ultima riga.

Un buon giallo. L’attenzione è sempre alta, si vive la vicenda. C’è una buona dose di spettacolarità per la drammaticità degli eventi. Merita la lettura.

A differenza dei capitoli precedenti qui i personaggi perdono di veridicità mentre lei che si erge a paladina del comportamento irreprensibile cade in una losca tresca davvero incomprensibile.Storia fiacca senza colpi di scena intervallata da storie parallele che nascono e muoiono senza alcun apporto narrativo alla vicenda primaria.