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Lisario o il piacere infinito delle donne

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Titolo: <strong>Lisario o il piacere infinito delle donne</strong></br></br>
Autore: <strong>Antonella Cilento</strong></br></br>
Editore: <strong>Mondadori</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2015</strong></br></br>
EAN: <strong>9788804649793</strong></br></br>

<p>Lisario Morales è muta a causa di un maldestro intervento chirurgico, ma legge di nascosto Cervantes e scrive lettere alla Madonna. È poco più di una bambina quando le propongono per la prima volta il matrimonio: per sottrarsi a quest'obbligo cade addormentata. Quando non può opporsi alla violenza degli adulti, infatti, Lisario dorme. E addormentata da mesi, come la protagonista della più classica delle fiabe, la riceve in cura Avicente Iguelmano, medico fallito giunto a Napoli per rifarsi una reputazione. Tra mille incertezze, pudori, paure, la terapia, al tempo stesso la più prevedibile come la più illecita, sarà coronata dal successo, e però spalancherà davanti alla mente del dottore, fragile, superstiziosa, supponente - in una parola, seicentesca -, un vero e proprio abisso di fantasmi e di terrori, tutti con una radice comune: il mistero abissale, conturbante, indescrivibile del piacere femminile, l'incontrollabile ed eversiva energia delle donne. L'affresco della Napoli barocca, fra Masaniello e la peste, riassume la sua forma rutilante, fastosa e miserabile, fosca ed eccessiva, grazie alla scrittura della Cilento, capace di creare sia gli effetti miniaturistici delle folle di Micco Spadaro, sia la potenza dei chiaroscuri caravaggeschi.</p>
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<strong>Lisario o il piacere infinito delle donne</strong> | Antonella Cilento | <strong>Lisario</strong> Morales è muta a causa di un maldestro intervento chirurgico ma legge di nascosto Cervantes e <br/><strong>Lisario o il piacere infinito delle donne</strong> è un libro di Antonella Cilento pubblicato da Mondadori nella collana Scrittori italiani e stranieri: acquista su IBS a 14 <br/>Antonella Cilento è una sicura, intonatissima allieva di don Miguel [de Cervantes], anche nella nuova fabula (<strong>Lisario o il piacere infinito delle donne</strong>), <br/><strong>Lisario o il piacere infinito delle donne</strong>  La storia, ancora vivida, dei Vicerè spagnoli a Napoli, e quella di <strong>Lisario</strong>, una ragazzetta nobile, muta per un <br/>Pubblicato da Mondadori nel 2014 e tra i 12 candidati al Premio Strega 2014, <strong>Lisario o il piacere infinito delle donne</strong> di Antonella Cilento sarà mercoledì 30 aprile <br/>Finalista al Premio Strega 2014, <strong>Lisario o il piacere infinito delle donne</strong> è la storia dei Viceré spagnoli a Napoli e quella di <strong>Lisario</strong>, una ragazza nobile, muta <br/>Monterotondo 18 settembre, libreria Ubik, presentazione dell’ultimo romanzo di Antonella Cilento, <strong>Lisario o il piacere infinito delle donne</strong>, finalista al Premio 
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Bello, vero, realistico e reale. Ti tuffa nella storia e nel clima della metà del secolo 1600 con tutti gli eventi storici correlati, che ho avuto modo di approfondire per conto mio perché incuriosita dalla narrazione. Ironico, scorrevole e appassionante. Non trovo affatto grotteschi i personaggi, sono corrispondenti al clima e all’epoca storica. E narrati con una magia intensa e provocatrice. Consigliatissimo!

Personaggi grotteschi per una storia forzata e surreale. Salvo solo lo stile.

Onestamente non mi è piaciuto un granchè è una storia bizzarra che non sta in piedi, anche se tratta un tema (il piacere delle donne) che cerca di restituire dignità e rispetto alle donne. Nella mia classifica personale dei 12 finalisti al premio Strega questo libro lotta per il quinto posto con quello della Ruotolo (Ovunque proteggici).

Antonella Cilento è tornata al romanzo storico, regalandoci un altro capolavoro. La potenza di questa storia ci arriva tutta già dalle prime pagine. Mi stupisce sempre come l’autrice riesca ad unire il rigore storico e linguistico (meraviglioso l’uso che della lingua fa la Cilento) con la capacità di tratteggiare l’animo umano. Mi fa molto piacere, per un’autrice che amo e per i lettori italiani, che questo romanzo sia finalista al premio Strega. Peccato solo per la parte finale. L’evento di pag. 270 è davvero troppo inverosimile e da lì in poi la narrazione sembra un mero esercizio di scrittura creativa. A mio giudizio il romanzo avrebbe vissuto meglio senza le ultime 26 pagine.

Ho comprato questo libro incuriosito dal titolo e dalla sua quasi immediata candidatura al Premio Strega di quest’anno. Subito mi sono trovato travolto da una storia intricante, piena di humour e avventura. Una serie di personaggi indimenticabili come, tra gli altri un certo «Tonno D’Agnolo