Lo spaventapasseri Scarica PDF EPUB

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Lo spaventapasseri

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Titolo: <strong>Lo spaventapasseri</strong></br></br>
Autore: <strong>Bruno Morchio</strong></br></br>
Editore: <strong>Garzanti Libri</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2013</strong></br></br>
EAN: <strong>9788811684978</strong></br></br>

<p>Un cellulare che squilla nella notte, una voce irriconoscibile e poche taglienti parole: una minaccia di morte. Cesare Almansi, avvocato di successo, ha da poco deciso di entrare in politica quando sono iniziate ad arrivare queste misteriose telefonate. C'è solo una persona a cui può rivolgersi: il suo vecchio amico del liceo, il detective Bacci Pagano. Sono passati anni da quel lontano '68 e dai cortei a cui i due partecipavano per le vie di Genova, trascinati dall'idea di cambiare il mondo puntando su valori diversi, quasi rivoluzionari. Valori in cui Cesare crede ancora e che ha trasferito nella nuova avventura elettorale. Ora qualcuno vuole fermarlo, anche se l'avvocato non ha idea di chi possa essere. Nessuna pista per Bacci Pagano che inizia a indagare nell'intricato sistema di potere dei partiti e dei favori per ottenere voti. Eppure su quel fronte tutto si risolve in buco nell'acqua. L'investigatore dei carruggi avrebbe bisogno del suo intuito infallibile, ma per la prima volta nella sua carriera, è distratto da qualcosa, o meglio da qualcuno: Lou, la responsabile dell'ufficio stampa di Almansi, capelli biondi e occhi azzurri come due squarci feroci di cielo. Bacci Pagano rimane invischiato in una relazione fatta di tira e molla, di passione e di fughe improvvise. Quando l'indagine porta a galla una verità che viene dal passato, il detective deve fare i conti con una terribile notte di trent'anni prima. Una notte che lui e Cesare volevano dimenticare.</p>
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<strong>Lo Spaventapasseri</strong> disegna e produce abiti fatti interamente a mano in Italia.<br/>Il negozio <strong>Lo Spaventapasseri</strong> di Andora, in provincia di Savona, è specializzato nella vendita di articoli per il giardinaggio, attrezzi da taglio, piantine da orto <br/>This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish.Accept Read More
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Non mi trovo d’accordo con i giudizi degli altri utenti. Il libro, che per fortuna non arriva a duecento pagine, è praticamente inconcludente se lo si intende come thriller. Non c’è assolutamente nulla da scoprire che non sia chiarissimo fin dall’inizio, la trama è riassumbile in tre righe e tutto ciò che il presunto investigatore «scopre» lo fa attraverso un sogno e incontrando gente al bar, al comizio o al ristorante… se non fosse per la grande abilità descrittiva dell’autore, che riesce effettivamente a rendere interessante anche la banalità, considererei questo libro una presa in giro. Mi è sembrato che l’idea solamente abbozzata del giallo sia un po’ una scusa per farci leggere alcune riflessioni personali sul sessantotto e sulla mezza età… ad essere indulgenti si salva il finale.

Ho iniziato a leggere questo libro per puro caso. Solitamente mi concentro sugli scrittori stranieri, considerando il fatto che raramente mi ha colpito un noir o un poliziesco italiano. Con questo libro mi sono ricreduto. Spero che ci siano tanti autori in Italia che siano in grado di «imitare» gli intrecci e la suspense degli americani, in particolare. Sin da subito la storia decolla, ti tiene incollato alla pagina finché non termini il libro. Peccato per me, che grazie al mio fiuto, abbia quasi capito sin da subito come andasse a finire e chi era il colpevole. Ma per questo non posso condannare di certo Bruno Morchio. Non do il voto massimo perché il decollo iniziale e l’intreccio tra passato, presente e futuro perdono purtroppo d’intensità man mano che ci si avvicina al finale, che a mio avviso rimane alquanto deboluccio se non ci sarà una continuazione, un libro futuro che ci spiega come è andata a finire. In attesa del seguito e complimentandomi ancora con lo scrittore che senza dubbio merita attenzione, voto: 4/5

Ottimo giallo, costruito bene e scritto con la complicità della malinconia e di una realistica fantasia. Molto apprezzabile l’omaggio e la chiosa al grande Izzo dello splendido Churmo. Un bassaiolo come me, ritrova gli odori di una Genova che ho molto amato da giovane e le atmosfere dei grandi autori e cantautori di quella città. Complimenti a Morchio e alla sua agevole e mai banale scrittura

Bruno Morchio sa scrivere, non c’è dubbio. La lettura è agevole, scorrevole, interessante. Ma la storia raccontata non è, a mio avviso, del tutto solida: convincente nei presupposti, debole nella conclusione. Resta comunque un ampia sufficienza. Non sfugge, ovviamente, il tributo a un grande scrittore come Jenn Claude Izzo, alla sua Marsiglia, al suo Chourmo: nella citazione iniziale, nel richiamo durante il dialogo di Pagano con Lou, nelle bevute di Lagavulin. Per Morchio, Izzo è (giustamente) un punto di riferimento importante e in qualche passaggio del libro tale evidenza è lampante.

«Gli spaventapasseri fanno paura anche senza saperlo.» Un giallo investigativo perfetto!