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Mi era piaciuta tanto la saga de La Straniera, e pensavo che ne iniziasse una nuova altrettanto appassionante. Che delusione! L’ho letto tutto perché per principio non mi piace lasciare un libro a metà, ma che fatica!!! Non è affatto un libro memorabile. Peccato
Anni fa lessi i primi due capitoli de La straniera e ricordo che, sebbene il soggetto e la storia fossero molto diversi, la narrazione mi aveva tenuto incollata alla lettura. Con questo romanzo niente di tutto ciò. L’ho trovato a tratti lento e poco interessante, soprattutto la parte relativa alle abitudini sessuali del protagonista, poco funzionale alla storia. La cosa che, invece, mi ha colpito è la capacità di descrivere in maniera davvero dettagliata i luoghi, gli ambienti, i suoni, gli odori che quasi sono vividi e percettibili.
La prima impressione, leggendo questo romanzo, è stata quella di estremo stupore per la qualità dello stile di scrittura e per la precisione con cui tutte le scene del romanzo vengono ambientate e descritte. Uno stile di scrittura davvero ben curato, praticamente perfetto. L’eleganza e la sottile ironia del protagonista conquistano subito, mentre l’ambientazione affascina e coinvolge. D’altro canto però, tutta questa perfezione mi ha un pochino spiazzato. Una perfezione che, ad un certo punto del romanzo, comincia a sembrare un po’ finta, o meglio, asettica. Difficile lasciarsi coinvolgere emotivamente dal racconto. E’ come una nota che si ripete continua ed invariata per tutto lo sviluppo del libro. Non ci sono alti e bassi, non ci sono momenti morti e momenti emozionanti. E’ tutto mono-tono. E nonostante il tono sia comunque ad un livello alto, dopo un po’ la mancanza di variazioni comincia a stancare. Lettura discreta, ma che non rimane.
Questo volume è il primo di una nuova serie mystery ambientata nel 1757 a Londra e ha per protagonista (il punto di vista è il suo) Lord John Grey (personaggio già apparso nella serie Outlander della stessa autrice). Un ufficiale dell’esercito di nobili natali, corretto, intelligente, grande senso dell’onore, a volte impulsivo e sfuggente. Non è necessario aver letto la serie Outlander e ogni libro è autoconclusivo anche se il protagonista resta sempre lo stesso. Un protagonista maschile interessante e simpatico ma di cui si scopre ben poco in questo volume (stessa cosa vale anche per gli altri personaggi salvo poche eccezioni). L’autrice non si è soffermata molto sui sentimenti e le sensazioni provate dal nostro John, lasciando spazio al complotto e alla vita dell’epoca sia per quel che riguarda l’alta società che per i ceti poveri. Passiamo invece al risvolto mystery che è sicuramente ben architettato ma poco convincente, eppure le premesse c’erano tutte (anche il finale aveva bisogno di qualcosa in più). Nonostante questo, uno dei pregi per cui vale la pena leggere questo libro è la minuziosa e fedele ricostruzione storica (tratto distintivo di quest’autrice) e la capacità di far sentire il lettore parte dell’ambiente. Scorrevole e con un tocco di umorismo che rendono la lettura più godibile. Se sperate di ritrovare i protagonisti della serie Outlander, scene di intensa passione (tutto è lasciato all’immaginazione del lettore) o il classico risvolto romantico che vede coinvolto il protagonista resterete delusi. Leggerò sicuramente il secondo volume per saperne di più.