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Un libro che, nonostante la mia passione per la lettura, mi stava togliendo la voglia di leggere. Si perde in una storia inutile e personaggi senza caratterizzazione. Clamorosamente sprecata anche l’occasione di sfruttare un’affascinantissima ambientazione, data la quasi totale assenza di descrizioni dei luoghi. confonde,annoia e non emoziona, a volte anche irritante…evitatelo!
Anche io la penso come Maurizio : Buona solo l’ambientazione dell’area di Chernobil con le figure spettrali che vi sopravvivono. Complicata la trama, difficile da seguire. Troppi salti ambientali e troppi nomi che vanno e vengono. Non vedevo l’ ora di finirlo…
Senz’altro una buona penna, quella di Cruz Smith riesce a rendere leggibili anche storie debolissime («Roman Grey»…. lo stesso «Nightwing» si basa su un assunto esilissimo….). Qui riprende il suo personaggio favorito, il Marlowe sovietico Arkady Renko pur restando lontano dall’efficacia e dalla novità di «Gorky Park
Un pò di tempo fa incontro un mio amico per il corso che mi dice :» tieni, leggilo!«. Avevo già letto qualche recensione del libro che mi aveva incuriosito quindi ho accettato l’invito con molto piacere….ed ho fatto bene! Lupo mangia cane è veramente un’opera ben fatta. L’ambientazione possiede già di per se una forte carica suggestiva, ma la prosa dell’autore la rende viva e ti sembra di respirare in prima persona quell’aria contaminata, e ogni colore, suono e odore di quei luoghi sembrano reali. Cernobyl, Pripyat, la Zona, descrizioni davvero curate e raffinate. Ma il libro non è solo questo. La vicenda umana del commissario Renko è anch’essa interessante e a tratti sorprendente. C’è poi tutta la questione dell’omicidio Ivanov, che è il filo conduttore del libro e che è piuttosto avvinciente. Forse non è il punto di forza dell’opera (anche perchè ad un certo punto si intuisce il colpevole), ma ne è all’altezza, lascia dubbi irrisolvibili e ti costringe ad arrivare fino all’ultima pagina. Il finale l’ho trovato geniale…..gran bel libro!!