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Veramente bello e fa riflettere sulle società ideali e le loro insidie, sull’importanza della libertà di scelta e sulle caratteristiche indistruttibili dell’animo umano.
Nell’universo delle distopie la trilogia «Matched» di Ally Condie non può certo dirsi originale. L’autrice stessa riconosce il suo debito diretto a Ray Bradbury ed altri, e come già giustamente notato, i suoi romanzi ricordano anche i lavori di Lois Lowry e Suzanne Collins. Ma creare non è una prerogativa esclusiva di alcuni e che importa se una creazione ce ne ricorda un’altra? Sarà comunque diversa, unica. Questo è uno dei messaggi di Ally Condie e devo ammettere che in questo caso il risultato di questa creazione è qualcosa che merita di essere letto. Un’interessante trilogia YA, con le immancabili storie d’amore (che forse si intrecciano un po’ troppo per essere verosimili, soprattutto nell’ultimo romanzo della serie). Un inno al libero arbitrio ed al potere dell’arte. Ci sono anche tante citazioni che ampliano ed arricchiscono l’universo del lettore ed il risultato generale è interessante. Sono felice di averla letta. Il mio disappunto finale, come al solito, è tutto per l’edizione. Nell’ultimo romanzo, dove tutto si dovrebbe incastrare, gli sfortunati lettori italiani si trovano di fronte ad uno sconcertante «compasso
A me è piaciuto tantissimo. Non so perché ma mi ricorda un po il libro Hunger Games (bellissimo). Lo consiglio.
Pubblicizzato che «semplice» romanzo d’amore, ‘Matched’ è anche un interessante esplorazione narrativa sulla società, l’autodeterminazione, il libero arbitrio. L’autrice descrive con minuzia di particolari un futuro apparentemente idilliaco, che si rivela (via via che la protagonista prende coscienza di se e del mondo in cui vive) una soffocante distopia al suo crepuscolo.. Storia sentimentale, romanzo di formazione, spunto di riflessione… ‘Matched’ è questo e molto altro ancora. A questo punto si resta in trepida attesa dei volumi successivi della saga (si spera vengano tradotti presto…)