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Dopo aver letto I fiumi di porpora e Il giuramento ero certo di andare a colpo sicuro, e così è stato. Grangè non si smentisce nemmeno questa volta. Esemplare caratterizzazione dei personaggi principali, estremamente scorrevole, crudo ma sempre coerente. Un unico leggero appunto: il finale è un po’ troppo convulso, ad un passo dal divenire troppo hollywoodiano, ma merita il massimo dei voti.
«Asperges me yssopo et mundabor lavabis me et super nivem dealbabor!» Questo il passo del Miserere che viene cantato in assolo dalla voce più pura, limpida e capace di librarsi con note altissime attraverso le volute delle colonne, gli stucchi e gli affreschi delle chiese per raggiungere l’orecchio di Dio. Da ex soprano solista, ho sentito vibrare dentro di me questa supplica accorata, che dilania l’anima nella ricerca dell’epurazione totale dalla sofferenza e dal dolore per aver persa l’innocenza e la totale estraneità dal male. Inutile dire dunque che ho letto e vissuto questo bellissimo thriller poliziesco, che trascina inesorabile verso un epilogo amaramente sorprendente, senza mai perdere il ritmo, accompagnandoci attraverso orrori e ideologie perverse che forse di poco si discostano dalla realtà. Davvero ben riuscita anche l’accoppiata dei due «poliziotti» , che arriveranno alla conoscenza del meccanismo perverso della storia, attraverso la sofferenza che li aiuterà a mondare il loro passato. Eccezionale.
E’ il primo libro che ho letto di questo scittore e devo dire che mi è piaciuto molto. La storia è intrigante e ben presentata. La lettura scorrevole, trasmette voglia di non smettere sino alla fine. Interessanti e ben inseriti nella trama i due poliziotti protagonisti che diventano simpatici e per i quali ho fatto il tifo. In crescendo, molto intrigante e con la giusta suspance, il finale. Lo consiglio.
Io di Grangè non avevo mai letto nulla e quindi non sono in grado di fare raffronti. Posso dire che questo libro mi è piaciuto, ma con qualche riserva. La scrittura è scorrevole, i due protagonisti ben delineati, i riferimenti alla dittatura cilena molto interessanti, e non mancano certo la suspense e i colpi di scena. Quello che non funziona è il movente degli omicidi, francamente un pò troppo surreale, e alcune descrizioni dell’ambiente sadomaso di cui si poteva tranquillamente fare a meno. Comunque una buona lettura, ovviamente sconsigliata a chi si impressiona facilmente.