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Ingredienti: un nonno problematico e tormentato alla ricerca di un figlio mai conosciuto, un ragazzo curioso ed empatico alla ricerca del padre morto l’11/9, una chiave ed un nome come misteriosa eredità, tanti incontri con un’umanità variegata e sorprendente per le strade di New York. Consigliato: a chi vuol farsi travolgere da un’esplosione di fantasia e sentimenti, a chi cerca stili di scrittura e narrazione originali e creativi.
Intenso, commovente, ben costruito, ricco di spunti per riflettere, ben scritto, originale. A volte lo stile è un po’ ridondante e artificioso, ed anche alcuni episodi sembrano un po’ inverosimili, ma questa è la caratteristica dei libri di questo autore, come se il mondo, le persone e i sentimenti fossero guardati con una lente di ingrandimento. Una sorta di iperrealismo che a volte sfocia nell’irreale, come il realismo magico dei sudamericani. Non do cinque solo perché in alcuni punti è inutilmente ripetitivo. Segnalo al lettore che afferma che il bambino protagonista avrebbe meritato qualche sberla in più dal padre, che il bambino è affetto da qualche sindrome particolare, credo della sfera autistica (lo scrittore non lo dice mai chiaramente ma ce lo fa capire da una serie di indizi) che notoriamente non si cura con le sberle… Infine segnalo all’editore che la versione digitale (epub) del libro penalizza notevolmente la lettura e non solo per la presenza di immagini. Andrebbe migliorata.
devastante, commovente. Un libro che lascia il segno.
Delusione. L’unico libro di Foer che non mi abbia detto nulla, a dispetto del tema trattato (per motivi diversissimi, ho apprezzato e letteralmente divorato tanto ‘Ogni cosa è illuminata’ che ‘Se niente importa’). Questo invece l’ho trovato veramente prolisso e noioso. Speriamo con il nuovo in imminente uscita di ritrovare il Foer brillante ammirato negli altri due capitoli