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Ho deciso di viaggiare per il mondo leggendo ( per ora altro non posso fare…) e questo libro mi ha fatto scoprire la Mongolia ( e Ulan Bator, la sua capitale) , un paese lontano e mitizzato dalla storia e dalle leggende. “Morte nella steppa. Yeruldelgger” ,di questo autore a me sconosciuto, Ian Mannok, non è solo un giallo ben scritto e ideato ( i personaggi sono tanti e con diverse personalità, tutte ben delineate e con caratteristiche originali), con una trama credibile e una storia avvincente, appassionante e lunga ( forse 500 pagine e oltre sono troppe, ma in realtà non saprei cosa togliere), ma anche un romanzo storico e antropologico, dove non mancano i riferimenti a (ovviamente) Gengis Khan, il regime comunista sotto il controllo dell’URSS, l’attualità fatta di enormi contraddizioni, povertà e disagio sociale. Ed è un continuo rimando alle tradizioni popolari secolari che l’autore ripercorre grazie al personaggio principale ( Yeruldelgger), e ci porta nelle viscere di una capitale alienata, nelle praterie di una bellezza mozzafiato, e ci fa anche gustare i piatti tipici mongoli all’interno delle yurta (le tipiche case dei nomadi mongoli). Belle ed importanti le figure femminili della storia. Leggendo questo libro sono riuscito ad immaginare l’ambientazione, quasi a vederla realmente, e mi ha incuriosito un mondo e un popolo che non conoscevo. Attendo il secondo capitolo della storia…
sicuramente una ventata di novità nel panorama degli scrittori internazionali. l’ambientazione fascinosa, la fluidità della scrittura, la storia che ti coinvolge nonostante nella descrizione dei delitti si intraveda la vena sadica di Jean Chistophe Grangé, ne fanno un romanzo ben al di sopra della media. benvenuto Ian Manook, continua così
Bello, scritto bene, appassionante, con personaggi incisivamente delineati e con un contesto descritto in modo superlativo. Qualche eccesso nelle descrizioni violente non scalfire il valore del libro.
Una interessante scoperta di un personaggio cosi lontano e al tempo stesso cosi’ vicino al nostro modo di immaginare un poliziotto …. Finale a sorpresa …. Buona la prima , Ian