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Come prosatore Santoni è tra i migliori in assoluto, dei passaggi iniziali o alcuni nelle scene a Sarajevo sembrano scritti da Cormac McCarthy. Il tema apparentemente non è del massimo interesse per chi non ha vissuto quel mondo, ma in realtà dentro a questo libro ci sono storie e vicende umane incredibili di cui è bello leggere. Solo la seconda parte, più tecnica, è effettivamente da addetti ai lavori, sebbene anche lì ci siano delle cose affascinanti, come la questione del “razzismo musicale” o quella del rapporto tra induzione e regolazione della trance.
A parte ispirare qualche rada emozione che sbatte le ali a terra appena voltato pagina, ci sono raccontati sketch esistenziali di chi ha vissuto la sua giovinezza a cavallo tra la fine degli anni ‘90 e l’inizio dei duemila che possono offrire materia di svago e risata ai lettori. Tristemente pero’ infarcite di troppe nozioni sociologiche copiate e incollate da saggi(?!) sull’argomento. Poteva fare di meglio. Comunque da leggere anche solo per alcuni passi che «bucano» il cuore raggiungendo momenti di appassionato lirismo nel ricordo del fu. Quindi cercate di leggerlo fino alla fine.
ottimo romanzo che ripercorre la storia del movimento RAVE e FREE TEKNO con tante storie interallacciate e un pizzico di nostalgia… 23 ‘)
Con il solito stile eccezionale Santoni esplora il mondo dei cosiddetti rave, o meglio ‘free party’. Se ne desume che la realtà è molto diversa da quello che raccontanto i giornali (il che di per sé non stupisce: valore aggiunto del libro è la bellezza della prosa e la capacità di stare su vari registri e stili contemporaneamente).