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Una visione assolutamente lontana dalla realtà napoletana con narrazione di particolari palesemente inveri e luoghi comuni a iosa (la signora che passeggia in Tangenziale scippata della borsa è emblematico!). Si ha l’impressione che l’autore non sia mai venuto a Napoli ossessionato com’è dal suo antimeridionalismo. Essendo Bocca un piemontese mi sarei aspettato da lui una rilettura più attenta e non più mielosa del periodo risorgimentale dal quale nascono i mali maggiori di Napoli e del Mezzogiorno d’Italia.
Un libro di denuncia scritto da un settentrionale che è in grado di vedere, cogliere i gravi, gravissimi problemi di una città e dell’intero meridione. Ciò che vede sono pugni allo stomaco, mentre sarebbero carezze se a scrivere questo libro fosse stato un napoletano. La verità è che chi vive a Napoli e in meridione ha perso il senso della realtà, il divario con il nord è sempre più marcato, solo che i soldi iniziano a scarseggiare per tutti e il risultato sarà che il nord seguirà, trascinato da esso, il sud nel baratro.
A chi difende il libro , vorrei dire che quì non si sta confutando l’inchiesta giornalistica ( peralto alquanto confusa e imprecisa), ma le sue considerazioni cultural-antropologiche su noi napoletani condannando un intera popolazione. Difendete l’indifendibile.Voto: -o
Bellissimo libro di denuncia, molto piu’ interessante del libro Gomorra. Saviano ormai e’ diventato solo una star mediatica, quando va in TV non parla mai di connessioni tra malavita, politica e finanza ma sempre della «bassa» manodopera criminale. Saviano parla alla pancia, Bocca alla testa. Da leggere assolutamente se si vuole capire il degrado non solo di Napoli ma dell’intero meridione italiano.