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Scritto bene avvincente, qualche sbavatura sui personaggi di contorno, ma che emozione la rievocazione dello scontro tra carri! (anche se ad essere pignoli vi sono delle veniali inesattezze tecniche)
Bello e ben scritto come al solito, l’ennesima dimostrazione di come possa prenderti la storia…e coinvolgerti
Come molte opere di Robbins si perde nella costruzione del quadro generale, con un filo conduttore spesso spezzettato. Ma gli scontri tra i carri e l’epica battaglia finale sono eccellenti.
Robbins fa delle ottime operazioni: ricostruisce in dettaglio un momento della seconda guerra mondiale, descrivendolo attraverso gli occhi di protagonisti fittizi . In pratica romanza (con maggiore libertà d’azione) ciò che faceva Cornelius Ryan da giornalista, che scriveva i suoi libri, sulla guerra vista dal basso, sulla base di centinaia di interviste di protagonisti. Il precedente volume era un po’ stucchevole: la fine di Berlino è stata resa in maniera un po’ confusa e asettica. Quest’ultimo lavoro è nettamente migliore. La descrizione dall’interno del più grande scontro tra mezzi corazzati della storia è molto ben fatta e realistica. Particolarmente sentito è il punto di vista russo, vissuto con gli occhi di una famiglia cosacca, con padre e figlio equipaggio di un T34 e la figlia pilota di bombardieri.