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Libro affascinante sotto molteplici punti di vista, uno su tutti l’ironia che, in modo calibrato, echeggia in ogni capitolo, quasi a voler abbassare i toni che portano ad un finale degno dei migliori film di Sodemberg. Unica pecca a - mio parere - il voler fermare volutamente l’azione a metà del libro per poi farla ripartire, in modo tanto avvincente quanto frettolosa nelle ultime (sole) cinquanta pagine con tocchi di classe, trovate di genio, sberleffi e una vastità considerevole di personaggi della banda Dortmunder che avrebbe sicuramente meritato spazio più ampio.
Ho scoperto anch’io, come Maurizio, Westlake quasi per caso, ormai diversi anni fa, e non me ne sono staccato più. Dortmunder & soci sono il meglio del Westlake-pensiero (ma da non sottovalutare anche il ciclo di Richard Stark, pubblicato da Sonzogno…) e questo romanzo ne è una dimostrazione lampante. Divertente e scanzonato, con una galleria di personaggi ai limiti del paradossale (Herman X? gli «autisti» Fred e Thelma?). Consiglio.
Confesso: non avevo mai letto prima un romanzo di Westlake. Questo - come ha volte mi capita - l’ho acquistato a metà prezzo in un auto-grill sulla Firenze-Bologna. Ho letto le brevi note sulla quarta di copertina e mi sono detto: Perchè no? Decisamente, mi congratulato con me stesso: sono stati dei soldi ben spesi. Ho cominciato a leggerlo subito, appena arrivato a destinazione, e ben presto l’avventura di Dortmunder e dei suoi amici ha assunto un’importanza prioritaria nel panorama delle mie letture. Non me sono staccato più sino alla fine. L’ho trovato assolutamente ironico, divertente, con una trama del tutto ben costruita e senza sbavature nei dettagli, con in più una sapiente spruzzata di humour. La banda di Dortmunder (che, in questo caso, finisce con l’essere una banda «allargata
Sempre meglio! Dopo la grottesca vicenda del femore di una santa cannibalizzata (Meglio non chiedere), Westlake torna in grande spolvero con una storia perfettamente calibrata, dall’impianto generale, al dettaglio dei singoli «atti