Perché gli scienziati non sono pericolosi. Scienza, etica e politica Scarica PDF EPUB

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Perché gli scienziati non sono pericolosi. Scienza, etica e politica

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Titolo: <strong>Perché gli scienziati non sono pericolosi. Scienza, etica e politica</strong></br></br>
Autore: <strong>Gilberto Corbellini</strong></br></br>
Editore: <strong>Longanesi</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2009</strong></br></br>
EAN: <strong>9788830423909</strong></br></br>

<p>Nei paesi più liberi e sviluppati, la scienza e gli scienziati sono considerali indispensabili motori dello sviluppo economico e civile. In Italia questo non accade. Anzi, ultimamente accade il contrario. Il "caso" Di Bella. La legge 40 sulla fecondazione assistita. I tentativi di censura verso l'insegnamento dell'evoluzionismo. E, soprattutto, la straordinaria efficacia in campo squisitamente politico della Chiesa cattolica, capace di imporre allo Stato leggi sfacciatamente contrarie ai valori e ai diritti riconosciuti da almeno due secoli come universali. Perché tutto questo può succedere e succede proprio in Italia? Perché proprio nel nostro paese gli scienziati hanno smesso di essere una risorsa e sono considerati una minaccia? In questo libro dal forte impatto polemico Gilberto Corbellini rimarca l'onestà e l'integrità intellettuale che fondano la pratica scientifica. Ribatte implacabilmente, punto su punto, a tutti i continui attacchi alla libertà della scienza che stanno danneggiando la nostra democrazia e le possibilità di sviluppo del nostro paese. Ma, più di ogni altra cosa, rivendica con forza e lucidità il diritto degli scienziati di lavorare in autonomia, senza ingerenze politiche o religiose.</p>
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<strong>Gli scienziati</strong> pazzi sono solitamente caratterizzati da un comportamento ossessivo e dall'impiego di metodi estremamente <strong>pericolosi</strong> o assai poco ortodossi.<br/>E’ ormai noto che la maggior parte dei farmaci prescritti dai medici allopati, non curano in modo definitivo le malattie <br/>Etimologia del termine. La parola italiana libro deriva dal latino liber. Il vocabolo originariamente significava anche "corteccia", ma visto che era un materiale <br/>A Milano il bene comune non è certamente quella demenza di riaprire i navigli, che fa il paio con la Roma imperiale di Mussolini. Altro che sostenibilità, è un <br/>ma dove sono i filosofi italiani oggi?! poco coraggiosi a servirsi della propria intelligenza e a pensare bene "dio", "io" e "l’italia", chi piu’ chi meno, tutti <br/>02/02/2017 · Non solo antibiotici, cellule di scimmia o di feti abortiti. (Cliccate qui da pag 9 a 12 per consultare l’elenco degli adiuvanti presenti nei vaccini <br/>Caro sig. Beppe <strong>Scienza</strong>, non so chi tu sia, ma ho l'impressione che il tuo sapere ( almeno in materia finanziaria) non è certamente quello che lascerebbe pensare il <br/>Presentiamo on-line sul nostro sito, per gentile concessione, le dispense preparate dal prof. Stefano De Luca, docente di Storia delle dottrine politiche presso l <br/>1. Premessa. 2. La magia come <strong>scienza</strong> del modificare la realtà. 3. L a magia come <strong>scienza</strong> del cambiamento di noi stessi. 4. la magia come <strong>scienza</strong> della natura e dell <br/>Pastori: Con queste società nacque l'addomesticamento degli animali, quindi l'uomo ebbe più controllo dei processi naturali. Poche erano le società che vivevano di 
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Il messaggio è chiaro: solo la scienza porta alla conoscenza e, quindi, alla libertà. Il modo in cui viene proposto è, tuttavia, quasi assolutista quanto i (giustamente) criticati proclami del Papa. Corbellini descrive l’ignoranza scientifica che caratterizza le società occidentali nelle quali la mancanza di una educazione di base favorisce la diffusione e la persistenza di ideologie e falsi miti, impedendo l’accesso alla conoscenza e assecondando l’assunzione a livello politico di decisioni dannose per il progresso. Eventi noti (Di Bella, OGM, ecc.) lo dimostrano. Lodevole e doverosa è la lotta politica per la libertà di ricerca, per l’accesso di massa alla cultura oltre che per la laicità dello Stato, contro l’influenza delle istituzioni religiose presenti nei più importanti dibattiti e con posizioni poco aperte al dialogo. Altrettanto legittimo (e su questo tema l’autore rimane evasivo) è, però, il diritto del cittadino di porsi degli interrogativi quando la scienza cessa di essere puro sapere per intrecciarsi con interessi economici, politici o militari. Corbellini, a tratti, assume una visione complottista della realtà, tracciando, per esempio, l’immagine della Chiesa Cattolica che “guida” la politica per mantere la società nell’ignoranza e, quindi, garantirsi un “audience” di fedeli: riflessione corretta ma molto scontata. Addirittura critica(con garbo) il comportamento di Rita Levi Montalcini nell’ambito della polemica scaturita dalla decisione del Governo di eliminare/ridurre l’insegnamento della teoria dell’evoluzione: al premio Nobel è attribuito un atteggiamento non sufficientemente duro, probabilmente, si legge, per garantire finaziamenti pubblici al proprio istituto di ricerca. Che ciò sia vero è tutto da dimostrare e se lo fosse, tuttavia, questo avvenimento dimostrerebbe che anche il “mondo della scienza” non è perfetto. Forse, più saggiamente la Montalcini ritenne che un approccio non troppo chiuso fosse più costruttivo: la scienza è meno pericolosa delle religioni solo se non diventa dogmatica.

Un libro fazioso e arrogante, non vale una delle pagine su cui e’ scritto. L’autore pretende di confutare le tesi scientifiche dei colleghi che la pensano in modo diverso evitando accuratamente di riportare i dati scientifici che le avvalorano. Dimentica che scientifico e’ cio’ che e’ dimostrabile e ripetibile. L’autore evita invece di dimostrare alcunche’ se non affermare le sue irrispettose opinioni. Un libro di parte che non cerca il dibattito: afferma che la scienza e’ il presupposto della democrazia, ma che non le si puo’ assoggettare come dire che un paese democratico e’ tale se si ammette la dittatura degli scienziati. Alle accuse che certi scienziati siano assoggettati al potere delle multinazionali del farmaco, ribatte che la scienza e’ il presupposto anche del libero mercato. Bigpharma ha in Corbellini un grandissimo alleato dunque.

Istruttivo in generale: ho trovato particolarmente utile che venissero «messi in fila» uno dopo l’altro fatti che diluiti nel tempo possono essere trascurati. In particolare per la situazione italiana il quadro che ne esce è agghiacciante…