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Sarà perché in questo periodo sono talmente nauseato dalla politica,che ritrovarmela pari pari trasferita sulla vita dei polli (lasciamo in pace almeno loro),mi ha irritato,tanto che un libretto così piccolo ho faticato molto a finirlo.E’ una storiella per ragazzini.Non ho scorto neppure della satira,magari l’intenzione di Gambarotta era di provocare questa reazione.Sarà perché ho sempre ben vivo il ricordo degli animali di George Orwell che a me questo libro non è piaciuto, forse rileggendolo fra 50 anni chissà….
Bastano poche parole sul perché si dovrebbe leggere il romanzo di Gambarotta: un libro simpatico, frizzante e ironico, per ridere e allo stesso tempo pensare. Insomma, la dimostrazione effettiva che uomini e polli sono proprio uguali!
Di facile lettura, il romanzo testimonia l’importanza dell’impiego dei personaggi animali in letteratura. I difetti della politica italiana (in tutta la sua estensione piramidale)li cogliamo tutti i giorni grazie ai media. Tuttavia, siamo ormai avvinti da un senso di assuefazione che non ci consente più di reagire e di proporre nuovi rimedi per quella che è la deriva del sistema politico italiano (e, a mio parere, della sinistra italiana in particolare). Le notizie sono sempre le stesse e non ci sorprendiamo più di niente(divisioni intestine, corruzione, questioni etiche, contratti derivati e truffe ai consumatori ecc.). In questo cupo quadro l’esposizione di siffatto fenomeno in chiave «polliana» probabilmente può offrire nuovi stimoli a chi li ha persi da tempo. Non solo. Il sarcasmo del titolo e dell’intero racconto non impediscono la realizzazione di uno scopo anche didattico nei confronti dei giovani lettori. Semplice, divertente, fantastico e realistico allo stesso tempo, il romanzo riserva anche un bel finale. Da leggere.
Piacevole scoperta questo «POLLI PER SEMPRE». Un libro incrocio tra Benni e «Galline in fuga». L’idea di fondo è davvero geniale, la lettura è piacevole, divertente e veloce. E’ una ovvia metafora del popolo italiano. Però, come spesso succede con le idee geniali, poteva essere sicuramente meglio. Ho l’impressione che Gambarotta abbia bruciato il tema, anche se il risultato è comunque gradevole. Poteva essere molto più cattivo, molto più articolato. Poteva toccare molti altri tasti (ecologia, limiti dello sviluppo e delle risorse, inquinamento, ideologie, diritti, etica, e mille altri. Forse Benni ne avrebbe fatto un capolavoro. Forse. Complimenti però all’autore per l’originalità del libro.