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Libro piacevole e ben scritto non molto lontano dalla realtà, in cui spesso di incontrano famiglie molto attente all’apparenza che non alla sostanza della vita e dello stare vicini. Fa riflettere
Sull’onda emotiva di «Tutto può cambiare» mi sono buttata a capofitto nella lettura di questo libro, con molto aspettative, forse troppe. L’inizio prometteva bene, la parte centrale anche…ma poi mi son resa conto che il libro stava durando troppo e la storia tergiversava, non arrivava mai al nocciolo di nulla. Si, alla fine della storia, tutti i componenti della storia, dopo una settimana di convivenza forzata, hanno dovuto tirare le somme dei loro rapporti familiari, ma il finale da comunque una sensazione di inconcludenza, soprattutto per il protagonista. E poi, devo dirlo, è mai possibile che costui, nonostante le tragiche vicissitudini familiari, non sapesse pensare ad altro che al sesso? Niente da dire sullo stile di Tropper: invoglia alla lettura, strappa più di un sorriso e non annoia.
Un voto in meno per l’eccessiva insistenza sul sesso con descrizioni volgari e particolareggiate. Linguaggio sboccato a parte, questo libro ha peró il pregio di trattare temi importanti riuscendo anche a divertire. La causticità e l’ironia dell’autore ci accompagnano per tutto il testo che parla di rapporti interpersonali, del significato dell’amore o presunto tale e, in ultima analisi, del senso della vita, argomento caro a noi tutti.
Ho letto questo libro appena è uscito nel 2010, e l’ho trovato coinvolgente sin dalla prima pagina, e per ragioni diverse: perché inizia co un tono divertente, che via via diventa «umoristico» nel senso pirandelliano del termine. E, al di là di certi scenari assolutamente da commedia americana, i sentimenti e le emozioni sono descritti in maniera assolutamente realistica. Un autore che amo e consiglio.