Profondo nero. Mattei, De Mauro, Pasolini. Che cosa sapevano? Perché dovevano morire? Scarica PDF EPUB

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Profondo nero. Mattei, De Mauro, Pasolini. Che cosa sapevano? Perché dovevano morire?

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Titolo: <strong>Profondo nero. Mattei, De Mauro, Pasolini. Che cosa sapevano? Perché dovevano morire?</strong></br></br>
Autore: <strong>Giuseppe Lo Bianco,Sandra Rizza</strong></br></br>
Editore: <strong>Chiarelettere</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2009</strong></br></br>
EAN: <strong>9788861900585</strong></br></br>

<p>Erano gli anni Settanta. Il giornalista De Mauro stava preparando la sceneggiatura del film di Francesco Rosi sulla morte di Enrico Mattei, il presidente dell'Eni che osò sfidare le compagnie petrolifere internazionali. Lo scrittore Pasolini stava scrivendo il romanzo "Petrolio", una denuncia contro la destra economica e la strategia della tensione, di cui il poeta parlò anche in un famoso articolo sul "Corriere della Sera". De Mauro e Pasolini furono entrambi ammazzati. Entrambi avrebbero denunciato una verità che nessuno voleva venisse a galla: e cioè che con l'uccisione di Mattei prende il via un'altra storia d'Italia, un intreccio perverso e di fatto eversivo che si trascina fino ai nostri giorni. Sullo sfondo si staglia il ruolo di Eugenio Cefis, ex partigiano legato a Fanfani, ritenuto dai servizi segreti il vero fondatore della P2. Il "sistema Cefis" (controllo dell'informazione, corruzione dei partiti, rapporti con i servizi segreti, primato del potere economico su quello politico) mette a nudo la continuità eversiva di una classe dirigente profondamente antidemocratica, così come aveva capito e cercato di raccontare Pasolini in "Petrolio". Le carte dell'inchiesta del pm Vincenzo Calia, gli atti del processo De Mauro in corso a Palermo, nuove testimonianze e un'approfondita ricerca documentale hanno permesso agli autori di mettere insieme i tasselli di questo puzzle che attraversa la storia italiana fino alla Seconda Repubblica.</p>
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Gli italiani hanno deciso <strong>perché</strong> hanno capito, Renzi ancora no. di Gianfranco Aurilio. Cominciamo col dire che questa mattina il differenziale del rendimento (spread <br/>Etimologia del termine. La parola italiana libro deriva dal latino liber. Il vocabolo originariamente significava anche "corteccia", ma visto che era un materiale <br/>29 maggio -217. La notizia del giorno. A Cannes palma d’oro al film “The Square”. La palma d’oro del 70° Festival di Cannes è andata al provocatorio film <br/>In Italia ci sono stati 11 presidenti della Repubblica eletti dai partiti riuniti in Parlamento. Il primo fu Enrico <strong>De</strong> Nicola nel luglio 1946 e l'ultimo Giorgio 
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Il libro illustra le tre morti italiane che forse più delle altre hanno avuto ‘strani’ interventi da parte di chi, al contrario, avrebbe dovuto aiutare a trovare la verità. Il concetto di verità torna più volte all’interno del testo e non si è mai certi che chi parli su una di queste tre morti lo faccia per scoprirla o solo per interessi personali. Merito degli autori è sicuramente quello di porre in evidenza i collegamenti tra le tre morti, anche se gran parte del lavoro è già stato fatto dal PM Calia nell’indagine giudiziaria poi archiviata. Fin troppo ridondante (vengono riportati interi paragrafi due volte, sia nel testo che nelle note a fine capitolo), rimane comunque un interessante libro soprattutto per chi non conosce l’evoluzione delle indagini, giudiziarie e giornalistiche, riguardanti questi tre delitti. Sarebbe potuto essere eccellente se gli autori avessero fatto un passo in più, azzardando una sintesi più lineare tra i tre fatti, ma si comprende la loro volontà di non cadere nel facile complottismo.

Il mio giudizio sul libro è più che positivo. Non è vero che gli autori non giungono ad una soluzione che non nient’altro che la completa attuazione (specie dopo l’ultima legge sulle intercettazioni) del Pino di Rinascita Democratica!!!!

un assemblaggio di fatti e documenti noti da tempo con nessuna novità «vera» poi, se per Mattei e De Mauro il filo logico può starci ( ma i due casi sono collegati da qualche lustro da un’amplissima pubblicistica!!)per il delitto Pasolini la tesi mi pare alquanto ardita ( anche se non vi è dubbio sull’ omicidio «politico»)e, oserei dire, persino riduttiva.

Questo libro parla di 3 delitti, ma ha come personaggio principale Eugenio Cefis, friulano, ed ex presidente dell’Eni dopo Enrico Mattei, e probabile mandante dell’omicidio del suo predecessore. Ma chi è Cefis? e come mai viene riconosciuto da molti storici come una persona che ha influenzato la storia italiana dopo la seconda guerra. cosa lo lega alla Loggia Massonica P2? ed a personaggi come Gian Franco Miglio? ai delitti di Mattei, De Mauro e Pasolini? che ruolo ha avuto? l’italia di oggi è figlia di Cefis? Le risposte a queste ed altre domande, con tutte le loro sfumature le troverete in qeste pagine.

ogni volta che leggo un’inchiesta di questo tipo mi viene il voltastomaco. mi costringo a pensare a questo paese balcanico, unito solo dall’ambizione di un reuccio e di un ministro megalomane che in un secolo e mezzo di vita ha saputo partorire più monnezza umana e politica di 1000 anni d’impero romano. leggere i nomi che hanno annientato il nostro paese e che ora vengono o celebrati ovvero governano pure con i voti di tanti poveri ignari fa effetto. il libro in se non è mal scritto, ottime le note con diretti riferimenti agli eventi citati. se vogliamo il peccato originale di questo libro è che alla fine si resta con la classica domanda..e allora?..magari tirare qualche pagina di conclusione dopo tutto il lavoro di raccolta. il libro manca proprio dove dovrebbe esplodere..una volta raccolto il materiale un giornalista dovrebbe analizzarlo e scrivere la seconda metà, cioè trarre le sue conclusioni.. qui invece c’è un’elaborazione di tesi..manca la sintesi..quella che interesserebbe avere.