|
I ragazzi devono essere ascoltati e guardati sono diversi l’uno dall’altro chi è più forte e impara a difendersi chi è più debole diceva Kafka al padre: quello che per te non è nulla per me è una catastrofe. i padri devono ascoltare guardare essere presenti. disastrosi i padri che dicono “ se non era questo era un altra cosa” gli episodi di bullismo in questo libro bastano e avanzano.
Questo libro inizia con un pugno allo stomaco che fa pensare di aver sbagliato libro, ma continiando, con la magistrale scrittura della Dunne, si viene coinvolti nella storia di questo coppia e della famiglia in generale. Per genitori di adolescenti uno spunto in più di riflesssione (e di preoccupazione)
Un tema angosciante come il suicidio di un adolescente, il bullismo in una scuola, l’amore famigliare, il tutto narrato con delicatezza e forse un po’ di retorica. Buon libro, ovviamente tristissimo.
Romanzo intenso, corale, a tratti struggente, ben scritto. Però… come spesso mi è accaduto leggendo altri libri della stessa autrice, trovo che le personalità siano un po’ stereotipate. L’eccessivo buonismo dei protagonisti e di altri personaggi di contorno contribuisce a rendere poco realistica la storia. E poi ci sono alcuni punti che mi lasciano perplessa: possibile che due genitori così attenti, due persone con così tanta esperienza di vita non si accorgano non tanto degli atti di bullismo quanto delle conseguenze che questi hanno sul figlio? E questo figlio, possibile che con le doti di cui dispone (intelligenza, determinazione, ecc.) e la certezza dell’amore, della solidarietà e della comprensione dei suoi genitori non riesca a parlare di quanto gli sta accadendo, non riesca a chiedere aiuto, né a loro né ad un’altra figura adulta? In poche parole, a mio avviso, il suicidio di un ragazzo può essere provocato dagli atti di bullismo subiti (pur rimanendo una reazione disperata e per fortuna piuttosto rara), ma diventa esagerata se rapportata al contesto familiare di amore, comprensione, presenza e approvazione in cui il protagonista di questo libro è cresciuto. Ultima pecca: l’autrice parla molto del prima, per scoprire le cause, ma un po’ superficialmente dell’elaborazione del dolore da parte dei genitori. Comunque da leggere, perché il tema è attuale e potente, e spero spinga i genitori a vigilare più attentamente sui figli, soprattutto durante l’adolescenza e nel loro uso dei «social». E parlo di genitori di potenziali vittime o potenziali carnefici.