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Delicata ed autobiografica raccolta della Yoshimoto.Cinque storie d’amore tristi e dolorose,che l’autrice,nel post scriptum,rivolgendosi a noi,giustifica così:«Perchè spendere dei soldi per leggere dei racconti così tristi?«Ma poichè penso che questo struggimento (ammesso che,essendo in sintonia con me,lo abbiate provato)sia qualcosa di necessario,vi prego di perdonarmi.Stupidamente nel rileggere le bozze non potevo fare a meno di piangere,ma ho la sensazione che quelle lacrime abbiano fatto un po’ sparire il dolore che avevo dentro.Mi auguro che possa accadere lo stesso anche a voi.» Peccato che Feltrinelli dimostri quanto frettolosa e superficiale (se non consumistica) sia stata la scelta del flash nella quarta di copertina:«C’era qualcosa di erotico in quel cupo cielo invernale,con quella fitta coltre di nuvole,il grigio,il vento freddo.Tutto sembrava fatto apposta per spingere a cercare la pelle dell’altro.In quel colore grigio sconfinato,veniva voglia di chiudersi a lungo in una stanza.E in quella stanza,abbandonarsi a un piacere senza limiti,come se fosse l’unico posto al mondo dove poterlo fare.» Questa immagine compare nel primo racconto,e le parole ‘erotico’ e ‘piacere senza limiti’ non si ripresenteranno più in tutto il libro,dimostrazione di quanto l’editore abbia cercato il grande pubblico lubrico.Avrei preferito allora « Poi dedico una preghiera a tutte le persone che a un certo punto si sono allontanate da me.Le persone con cui avrei potuto avere un rapporto diverso,e con le quali invece,per qualche ragione non è andata bene (..) Ma sento,ne sono certa,che da qualche parte,in un mondo profondo e lontano,su una bellissima riva,ci sorridiamo,ci offriamo gentilezza,e trascorriamo insieme momenti felici.» La passione di Banana per l’arte culinaria (cfr Kitchen) è dimostrata nel glossario:il significato di venti dei trenta termini giapponesi è legato al cibo.
Una serie di racconti, molto godibile. Ho preferito però «Il corpo sa tutto».
Erano anni che non leggevo libri della Yoshimoto. Ho ritrovato uno sguardo attento alle sfumature dei sentimenti e ai grandi temi dell’esistenza (lo scorrere del tempo, la famiglia, il difficile equilibrio tra rassicuranti abitudini e necessita’ di mettersi alla prova). La semplicita’ della scrittura e’ una scelta consapevole e riesce a sottrarsi quasi sempre alla banalita’.
Deddoendo no omoide, 2003 pare il libro in cui la Y. ha messo maggiormente se stessa, a cui è più legata. In effetti è davvero ben riuscito, dopo una fase in cui sembrava aver perso la magia di raggiungerci, ed il rischio nel caso delle sue opere è altissimo perchè se si toglie il messaggio di fondo, quel sussurrare interiore, se quello viene meno, allora resta la nuda trama che in genere è parecchio fievole e non regge lo scopo di un libro intero. In questo caso sono 5 racconti: La casa dei fantasmi, Mammaa!, La luce che c’e’ dentro le persone, La felicità di Tomo-chan, Ricordi di un vicolo cieco. Per me resta uno dei migliori lavori.